Sideral Oro funziona? Recensione, opinioni e prezzo
Sideral Oro è un integratore destinato al sostegno energetico e pianificato attorno alla presenza del ferro, presente come ferro sucrosomiale® caposaldo della linea.
La confezione contiene 20 bustine orosolubili, da assumere versandole direttamente sulla lingua una volta al giorno.
Non contiene glutine, contiene solo tracce di zuccheri (presumibilmente trascurabili in termini di effetti sulla glicemia, in quanto usati stabilizzanti) e gli edulcoranti presenti sono xilitolo, acesulfame K e sucralosio; si segnala invece la presenza di proteine del latte (mentre nella composizione non è segnalata la presenza di lattosio, anche se il produttore non ne garantisce la completa assenza).
Alla luce della presenza di biotina si raccomanda attenzione nel caso di necessità di sottoporsi ad esami del sangue, i cui risultati sono potenzialmente alterati dalla presenza della vitamina.
25,90€
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Prezzi di Junia Pharma 44759 Sideral Oro, Integratore Alimentare, 20 Stick | |
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Ultime variazioni
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Composizione
Principio attivo | Quantità |
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Ferro | 14 mg |
Vitamina C1 | 48 mg |
Vitamina B32 | 16 mg |
Vitamina B53 | 6 mg |
Vitamina B14 | 1.1 mg |
Vitamina B25 | 1.4 mg |
Vitamina B66 | 1.4 mg |
Vitamina B127 | 2.5 mcg |
Vitamina B98 | 200 mcg |
Vitamina B79 | 50 mcg |
- Vitamina C, anche conosciuto/a come Acido ascorbico
- Vitamina B3, anche conosciuto/a come Niacina, Acido nicotinico, Niacinamide, Nicotinamide, Vitamina PP
- Vitamina B5, anche conosciuto/a come Acido pantotenico
- Vitamina B1, anche conosciuto/a come Tiamina
- Vitamina B2, anche conosciuto/a come Riboflavina
- Vitamina B6, anche conosciuto/a come Piridossina, Piridossale, Piridossamina
- Vitamina B12, anche conosciuto/a come Cobalamina, Idrossicobalamina, Metilcobalamina
- Vitamina B9, anche conosciuto/a come Acido folico, acido Folinico
- Vitamina B7, anche conosciuto/a come Biotina
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Controindicazioni e avvertenze
- Ferro
- Poiché un eccesso di ferro può essere particolarmente pericoloso, si raccomanda di assumere integratori solo nel caso di espressa prescrizione medica.
- Vitamina B1
- La supplementazione è considerata sicura.
- Vitamina B12
- Ovviamente sicura quando assunta attraverso l’alimentazione, è considerata tale anche in forma d’integratore.
- Vitamina B2
- Il rischio di sovradosaggio alimentare è ad oggi considerato pressoché inesistente perché, probabilmente grazie al limitato assorbimento intestinale (attraverso un meccanismo saturabile) ed alla sua solubilità in acqua, l’organismo è in grado di eliminare facilmente l’eventuale eccesso. Per la stessa ragione non sono riportati in letteratura effetti collaterali legati ad un eccessiva integrazione, ma si raccomanda comunque di evitare la contemporanea assunzione di più formulazioni contenenti il principio attivo. Non sono note interazioni con farmaci.
- Vitamina B3
- Alle dosi comunemente usate è considerata sicura.
- Vitamina B5
- L’assunzione è considerata sicura sia dal punto di vista alimentare che in forma di integratore.
- Vitamina B6
- Ad alte dosi sono stati segnalati disturbi gastrointestinali, mal di testa, sonnolenza, …
- Vitamina B7
- Ben tollerata l’assunzione alimentare e l’integrazione, è importante ricordare che sono note diverse possibili interazioni farmacologiche e soprattutto con numerosi esami del sangue (il cui risultato può essere alterato dall’assunzione della vitamina).
- Vitamina B9
- L’unico rischio legato ad un’eccessiva assunzione di acido folico è legato ad un possibile effetto di mascheramento di una carenza di vitamina B12.
- Vitamina C
- Mentre non si segnalano controindicazioni relative ad un consumo anche molto elevato attraverso gli alimenti, negli anni sono stati sollevati alcuni dubbi su integrazioni ad alte dosi in relazione ad un possibile aumento del rischio di formazione di calcoli renali.
- Un sovradosaggio in forma d’integrazione può tuttavia causare la comparsa di disturbi gastrointestinali dovuto ad un richiamo d’acqua nell’intestino.
Avvertenze generali
- Non superare la dose giornaliera consigliata dal produttore.
- Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata ed uno stile di vita sano.
- Per un utilizzo prolungato rivolgersi preventivamente al proprio medico.
- Conservare il prodotto in un luogo fresco ed asciutto, al riparo dalla luce e dalle fonti di calore localizzate, dai raggi solari e dall’umidità.
- Non utilizzare oltre la data di scadenza.
Efficacia e alternative
La composizione di Sideral Oro è chiaramente ispirata dall’obiettivo di garantire una corretta sintesi di globuli rossi, le cellule del sangue responsabili del trasporto di ossigeno in tutto l’organismo; una loro carenza è definita anemia e la causa più comune è una mancanza di ferro, il cui assorbimento è favorito dalla contemporanea presenza di vitamina C. Benché siano meno note, esistono poi forme di anemia in cui il problema non è la quantità disponibile di minerale, ma di vitamina B12 e/o di acido folico, che per questa ragione sono inseriti tra gli ingredienti.
A completare il quadro troviamo infine le altre vitamine del gruppo B, note per il loro coinvolgimento nel metabolismo dell’energia (sulla cui efficacia a questo scopo, a parte casi di grave carenza, nutro tuttavia qualche dubbio in più).
Sideral Oro è quindi una buona scelta quando il medico ritenga necessario una blanda integrazione di ferro (le dosi non sono elevatissime), magari legata ad un leggero e temporaneo stato di anemia con conseguenti sintomi di stanchezza e fiato corto; rinnovo come sempre il mio invito a non assumere ferro di propria iniziativa, ma valutare sempre con il proprio curante la presenza di un’accertata (o quanto fortemente probabile, magari in presenza di sintomi suggestivi) anemia, in quanto il ferro è noto per il suo effetto pro-infiammatorio quando assunto in eccesso.
A differenza di quanto si pensa comunemente è consigliabile puntare su una regolare assunzione del minerale attraverso fonti vegetali, perché il nostro organismo è in grado di operare una più fine e granulare modulazione dell’assorbimento (a patto che il consumo sia regolare), soprattutto avendo l’accortezza di associare una fonte di vitamina C nello stesso pasto.
Roberto Gindro, laureato in farmacia, PhD
Valutazioni di efficacia basate principalmente sul Natural Medicines Therapeutic Research Center
- Ferro
- Le più comuni fonti alimentari di ferro sono rappresentate ovviamente dalla carne, dal pesce e dalle uova, ma chi segue un’alimentazione vegana può facilmente assumere quantità adeguate del metallo grazie al consumo di
- legumi
- funghi
- cereali integrali
- soia
- verdure a foglia verde scusa.
- Assumere nello stesso pasto un’elevata quantità di vitamina C (per esempio attraverso agrumi, kiwi, pomodori, …) è un ottimo modo per aumentare sensibilmente l’assorbimento del ferro di origine vegetale.
- Al contrario, alimenti ricchi di calcio (latte e latticini) e di tannini (caffè e the) possono ridurne l’assorbimento.
- Le più comuni fonti alimentari di ferro sono rappresentate ovviamente dalla carne, dal pesce e dalle uova, ma chi segue un’alimentazione vegana può facilmente assumere quantità adeguate del metallo grazie al consumo di
- Vitamina B1
- Vitamina essenziale (l’organismo non è in grado di produrla autonomamente), la B1 viene spesso inclusa in multivaminici ed integratori del complesso B con le indicazioni più svariate, anche se in realtà le uniche provate sono:
- rari disordini metabolici
- carenza accertata della vitamina (condizione rara)
- Sono promettenti alcuni studi in merito al possibile utilizzo nel caso di:
- cataratta
- neuropatia diabetica
- dismenorrea (dolori mestruali)
- È abbondantemente contenuta in cereali integrali, carne e pesce, tanto che una reale carenza nella popolazione generale è estremamente rara (e in genere limitata a specifiche categorie di pazienti, come gli alcolisti).
- Vitamina essenziale (l’organismo non è in grado di produrla autonomamente), la B1 viene spesso inclusa in multivaminici ed integratori del complesso B con le indicazioni più svariate, anche se in realtà le uniche provate sono:
- Vitamina B12
- In una dieta onnivora correttamente bilanciata non dovrebbe esserci la necessità di integrare la vitamina B12, mentre è fortemente consigliato farlo per i vegetariani ed assolutamente indispensabile per i vegani, in quanto totalmente assente nel mondo vegetale.
- Tra le fonti alimentari più ricche ricordiamo le carni (in particolare il fegato) e il pesce (compresi i frutti di mare); latte e uova ne sono solo discrete fonti.
- Si segnala la presenza di vitamina B12 in numerosi prodotti per vegani, come le bevande a base di soia (ma insufficienti a coprire il fabbisogno giornaliero).
- Proposta con numerose indicazioni, di fatto gli effetti sostenuti da un’integrazione e pienamente dimostrati sono pressoché nulli, mentre essendo indispensabile per il normale funzionamento dell’organismo diventa indispensabile in soggetti che ne fossero carenti.
- Alcuni incoraggianti, per quanto preliminari, risultati sono stati ottenuti nel trattamento della nevralgia post-erpetica e nella prevenzione della degenerazione maculare senile.
- Vitamina B2
- Uova, carni magre e latte sono buone fonti di riboflavina, così come in numerose verdure; una sua carenza è quindi improbabile, a meno di casi di malassorbimento, malnutrizione, …
- Vitamina B3
- Come spesso succede con le vitamine le vengono attribuite numerose proprietà ed effetti, ma i benefici provati legati ad una sua supplementazione sono in realtà limitati; sembra tuttavia efficace nel migliorare il profilo lipidico (colesterolo buono/cattivo nel sangue) quando somministrata a dosi elevate (che tuttavia richiedono il preventivo parere medico).
- Vitamina B5
- Le principali fonti alimentari sono rappresentate da
- carne (soprattutto fegato)
- uova
- legumi (fave)
- patate
- cereali integrali
- latte
- noci
- broccoli
- frutta (avocado, albicocche)
- funghi
- L’unica indicazione in cui un’integrazione risulta necessaria o almeno realmente utile è l’eventuale stato di carenza, condizione tutto sommato rara nella popolazione generale.
- Le principali fonti alimentari sono rappresentate da
- Vitamina B6
- Disponibile in numerosi alimenti (tra cui cereali, legumi, verdure, fegato, carne e uova), a differenza della B12 è più raro riscontrare una reale carenza di questa vitamina.
- Usata e consigliata per decine di disturbi, poggia su un’adeguata letteratura nel caso di:
- epilessia dipendente dalla piridossina (malattia rara)
- anemia sideroblastica
- iperomocistinemia
- Risultati preliminari sono stati ottenuti per
- prevenzione della degenerazione maculare senile
- prevenzione della formazione di calcoli in pazienti affetti da iperossaluria primitiva (malattia rara)
- nausea in gravidanza
- sindrome premestruale
Salvo casi selezionati, quindi, in genere non è necessaria alcuna integrazione.
- Spesso proposta in formulazioni contro l’insonnia, in realtà non esiste ancora un adeguato supporto scientifico a quest’indicazione (aneddoticamente viene anche proposta per favorire l’attività onirica).
- Tra gli alimenti che ne sono più ricchi ricordiamo:
- carne (manzo, pollo, maiale)
- pesce (salmone)
- uova
- legumi
- cereali integrali (la raffinazione ne riduce significativamente il contenuto)
- vegetali (spinaci)
- frutta (banana in particolare)
- frutta secca a guscio
- Vitamina B7
- La biotina è una vitamina essenziale, ossia che dev’essere introdotta con l’alimentazione perché l’organismo non è in grado di produrla.
- Dal punto di vista alimentare è presente ad esempio in
- latte e formaggi
- tuorlo d’uovo
- vegetali
- funghi
- arachidi
- lievito di birra
- Comunemente usata per la perdita di capelli e unghie fragili, di fatto le evidenze di efficacia sono limitate.
- Vitamina B9
- L’integrazione è considerata indispensabile in gravidanza (è necessario cominciare l’assunzione circa un mese prima dell’inizio della ricerca), in alcune forme di anemia.
- I benefici in caso di iperomocistinemia sono invece dibattuti (è dimostrato l’effetto di riduzione dei livelli ematici di omocisteina, ma non una corrispondente diminuzione del rischio cardiovascolare associato).
- È possibile assumere quantità rilevanti di folati attraverso un regolare consumo di frutta e verdura, quali ad esempio:
- vegetali verdi a foglia (cavoli, broccoli, spinaci, lattuga, asparagi)
- germogli
- kiwi, fragole, arance
- frutta secca (mandorle, noci)
- funghi
- legumi.
- Si noti che, purtroppo, l’acido folico va incontro a rapida degradazione se la verdura non viene consumata molto fresca, oltre ad essere termolabile (ossia estremamente sensibile alla cottura).
- Vitamina C
- Il consumo di un’abbondante quantità giornaliera di frutta e verdura è in genere sufficiente a garantire l’apporto consigliato di vitamina C.
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