Papaya Recupero funziona? Recensione, opinioni e prezzo
Papaya Recupero è un integratore a base di papaya fermentata prodotto dall’azienda italiana Zuccari, contenente principi attivi naturali scelti per il loro effetto adattogeno, utili cioè nei periodi di stanchezza (il produttore porta ad esempi i periodi di convalescenza dopo i malanni invernali da raffreddamento, ma può ovviamente essere assunto in qualsiasi stagione).
La confezione contiene 14 bustine di granulato orosolubile, ossia da sciogliere direttamente sotto la lingua, nella dose consigliata di una bustina al giorno; l’assunzione idealmente dovrebbe avvenire al mattino, evitando di mangiare e bere nei 5 minuti a cavallo della somministrazione. In caso di stanchezza severa è prevista la possibilità di assumere una seconda bustina durante il pomeriggio.
La quantità di papaya fermentata per bustina è pari a 3 g, pari a quello della referenza capostipite Papaya Pura e del principale concorrente ImmunAge.
12,03€
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Andamento dei prezzi nel tempo
Prezzi di Zuccari Papaya Recupero-14 Bustine | |
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Ultime variazioni
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Composizione
Principio attivo | Quantità |
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Papaya fermentata | 3000 mg |
Vitamina B11 | 0.165 mg |
Vitamina B22 | 0.21 mg |
Vitamina B33 | 2.4 mg |
Vitamina B54 | 0.9 mg |
Vitamina B65 | 0.21 mg |
Vitamina B96 | 30 mcg |
Vitamina B127 | 0.750 mcg |
Reishi8 | 81 mg |
Cordyceps9 | 81 mg |
di cui Acido cordiceptico | 5.7 mg |
Acetil Carnitina | 70 mg |
Eleuterococco10 | 50 mg |
di cui Saponine | 2.5 mg |
Pappa Reale | 44 mg |
Ferro | 2.2 mg |
Vitamina C11 | 12 mg |
Magnesio | mg |
- Vitamina B1, anche conosciuto/a come Tiamina
- Vitamina B2, anche conosciuto/a come Riboflavina
- Vitamina B3, anche conosciuto/a come Niacina, Acido nicotinico, Niacinamide, Nicotinamide, Vitamina PP
- Vitamina B5, anche conosciuto/a come Acido pantotenico
- Vitamina B6, anche conosciuto/a come Piridossina, Piridossale, Piridossamina
- Vitamina B9, anche conosciuto/a come Acido folico, acido Folinico
- Vitamina B12, anche conosciuto/a come Cobalamina, Idrossicobalamina, Metilcobalamina
- Reishi, anche conosciuto/a come Ganoderma lucidum (Curtis) P. Karst
- Cordyceps, anche conosciuto/a come Cordyceps sinensis (Berk.) Sacc.
- Eleuterococco, anche conosciuto/a come Eleutherococcus senticosus (Rupr. et Maxim.) Maxim
- Vitamina C, anche conosciuto/a come Acido ascorbico
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Controindicazioni e avvertenze
- Acetil Carnitina
- È considerata ragionevolmente sicura fino a dosi di 3 g al giorno.
- Cordyceps
- In genere ben tollerato, può talvolta causare effetti gastrointestinali lievi (alterazioni dell’alvo, fastidio addominale), prevenibile con un’assunzione a stomaco pieno.
- Per il principio di cautela si raccomanda prudenza nel caso di contemporanea assunzione di farmaci.
- Eleuterococco
- L’utilizzo appare ragionevolmente sicuro alle dosi comunemente prescritte e per un utilizzo a breve-medio termine (3 mesi); i possibili effetti collaterali includono nausea, diarrea ed eruzione cutanea.
- Non si segnalano interazioni farmacologiche certe, ma a titolo precauzionale si raccomanda di valutare preventivamente con il medico l’eventuale associazione a medicinali di qualsiasi genere.
- Ferro
- Poiché un eccesso di ferro può essere particolarmente pericoloso, si raccomanda di assumere integratori solo nel caso di espressa prescrizione medica.
- Magnesio
- Alle dosi comunemente utilizzate la supplementazione è considerata ragionevolmente sicura; in soggetti sensibili e/o a dosi elevate può causare effetti gastrointestinali come irritazione gastrica, nausea, vomito, diarrea.
- Si segnala che l’ossido di magnesio riduce l’efficacia dell’associazione di levodopa/carbidopa, un farmaco usato per la sindrome di Parkinson.
- Sono note alcune altre possibili interazioni, che si invita il lettore a valutare con il proprio farmacista.
- Papaya fermentata
- Esistono alcune evidenze che sembrano dimostrare un effetto ipoglicemizzante (abbassamento della glicemia), si raccomanda quindi attenzione nel caso di diabetici in terapia per il possibile rischio di ipoglicemia.
- Pappa Reale
- È considerata ragionevolmente sicura nelle dosi abitualmente utilizzate.
- Si raccomanda maggior prudenza in soggetti atopici (con storia di allergie).
- Controindicata in gravidanza ed allattamento per mancanza di prove di sicurezza.
- Alcuni autori consigliano prudenza per le possibili interazioni con farmaci anticoagulanti ed antipertensivi.
- Reishi
- È in genere considerato sicuro e ben tollerato.
- A dosi elevate potrebbe in teoria esibire interazioni farmacologiche verso farmaci anticoagulanti, antidiabetici ed antipertensivi.
- Vitamina B1
- La supplementazione è considerata sicura.
- Vitamina B12
- Ovviamente sicura quando assunta attraverso l’alimentazione, è considerata tale anche in forma d’integratore.
- Vitamina B2
- Il rischio di sovradosaggio alimentare è ad oggi considerato pressoché inesistente perché, probabilmente grazie al limitato assorbimento intestinale (attraverso un meccanismo saturabile) ed alla sua solubilità in acqua, l’organismo è in grado di eliminare facilmente l’eventuale eccesso. Per la stessa ragione non sono riportati in letteratura effetti collaterali legati ad un eccessiva integrazione, ma si raccomanda comunque di evitare la contemporanea assunzione di più formulazioni contenenti il principio attivo. Non sono note interazioni con farmaci.
- Vitamina B3
- Alle dosi comunemente usate è considerata sicura.
- Vitamina B5
- L’assunzione è considerata sicura sia dal punto di vista alimentare che in forma di integratore.
- Vitamina B6
- Ad alte dosi sono stati segnalati disturbi gastrointestinali, mal di testa, sonnolenza, …
- Vitamina B9
- L’unico rischio legato ad un’eccessiva assunzione di acido folico è legato ad un possibile effetto di mascheramento di una carenza di vitamina B12.
- Vitamina C
- Mentre non si segnalano controindicazioni relative ad un consumo anche molto elevato attraverso gli alimenti, negli anni sono stati sollevati alcuni dubbi su integrazioni ad alte dosi in relazione ad un possibile aumento del rischio di formazione di calcoli renali.
- Un sovradosaggio in forma d’integrazione può tuttavia causare la comparsa di disturbi gastrointestinali dovuto ad un richiamo d’acqua nell’intestino.
Avvertenze generali
- Non superare la dose giornaliera consigliata dal produttore.
- Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata ed uno stile di vita sano.
- Per un utilizzo prolungato rivolgersi preventivamente al proprio medico.
- Conservare il prodotto in un luogo fresco ed asciutto, al riparo dalla luce e dalle fonti di calore localizzate, dai raggi solari e dall’umidità.
- Non utilizzare oltre la data di scadenza.
Efficacia e alternative
La più efficace alternativa a Papaya Recupero è costituita da una dieta varia, bilanciata e ricca di frutta, verdura e cereali integrali, che permetterà di apportare la quasi totalità degli ingredienti contenuti a dosi più elevate, oltre ovviamente a migliaia di altri fitocomposti (ad azione antiossidante, antinfiammatoria, …) contenuti nei vegetali.
Una graduale ripresa dell’attività fisica sarà infine il plus per un più rapido recupero.
Roberto Gindro, laureato in farmacia, PhD
Valutazioni di efficacia basate principalmente sul Natural Medicines Therapeutic Research Center
- Acetil Carnitina
- L’acetil carnitina è una molecola chimicamente correlata alla più comune L-carnitina, un aminoacido naturalmente presente nell’organismo, che è capace della trasformazione tra le due in entrambi i sensi. Sono entrambe coinvolte nel metabolismo dell’energia (a partire dai grassi), ma tendenzialmente si preferisce la forma acetilata perché caratterizzata da un miglior assorbimento intestinale e capace di attraversare più efficacemente la barriera ematoencefalica (raggiungendo così il cervello).
- La carnitina, in forma di L-carnitina, è presente soprattutto in alimenti di origine animale come carne, latte e pesce; non è tuttavia necessario integrarla nei soggetti vegetariani, perché l’organismo è in grado di sintetizzarla autonomamente a partire dagli amminoacidi lisina e metionina.
- Sono disponibili in letteratura evidenze interessanti relativamente al trattamento di alcuni disturbi legati all’età (declino cognitivo, affaticamento e riduzione del testosterone), oltre che dell’alcolismo, del morbo di Alzheimer, depressione, neuropatia diabetica, infertilità maschile e morbo di Peyronie.
- Cordyceps
- Il Cordyceps è un fungo parassita che vive sui bruchi e su altre forme di vita (vegetali e non) nelle regioni di alta montagna della Cina, anche se in realtà a livello commerciale viene in genere fatto proliferare in laboratorio.
- Viene proposto per numerose indicazioni (stimolazione delle performance atletiche, riduzione degli effetti dell’invecchiamento, …) ma ad oggi non disponiamo di prove sufficienti a dimostrarne l’efficacia.
- Eleuterococco
- Comunemente usato come integratore adattogeno per lo stress e il miglioramento delle prestazioni cognitive, in realtà in letteratura non ci sono prove realmente evidenti a supporto di questi utilizzi.
- Ferro
- Le più comuni fonti alimentari di ferro sono rappresentate ovviamente dalla carne, dal pesce e dalle uova, ma chi segue un’alimentazione vegana può facilmente assumere quantità adeguate del metallo grazie al consumo di
- legumi
- funghi
- cereali integrali
- soia
- verdure a foglia verde scusa.
- Assumere nello stesso pasto un’elevata quantità di vitamina C (per esempio attraverso agrumi, kiwi, pomodori, …) è un ottimo modo per aumentare sensibilmente l’assorbimento del ferro di origine vegetale.
- Al contrario, alimenti ricchi di calcio (latte e latticini) e di tannini (caffè e the) possono ridurne l’assorbimento.
- Le più comuni fonti alimentari di ferro sono rappresentate ovviamente dalla carne, dal pesce e dalle uova, ma chi segue un’alimentazione vegana può facilmente assumere quantità adeguate del metallo grazie al consumo di
- Magnesio
- Il magnesio è un minerale particolarmente abbondante nell’organismo, dove coadiuva più di 300 reazioni biochimiche, e comune in molti alimenti (i cibi ricchi di fibra lo sono in genere anche del prezioso minerale, come nel caso di verdura, semi, frutta secca a guscio, cereali integrali). Anche la normale acqua ne rappresenta una fonte significativa.
- Tra gli alimenti che ne sono più ricchi troviamo:
- vegetali a foglia verde larga
- legumi
- cereali integrali (quelli raffinati ne perdono circa l’80%)
- frutta secca
- frutta
- pesce
- carne
- latte intero
- formaggio
- uova
- cacao
- farina di soia
- acqua minerale
- Le indicazioni per cui è stato proposto come integratore sono quasi infinite e, in molti casi, esiste anche una buona evidenza scientifica a supporto.
- Papaya fermentata
- La papaya fermentata è in genere studiata e promossa per la sua attività antiossidante, quindi l’alternativa più naturale è l’assunzione di elevate quantità di frutta e verdura nella normale alimentazione.
- Anche l’attività fisica, a patto che sia praticata in modo regolare ed evitando ogni possibile deriva verso eccessi poco salutari, stimola adattamenti biologici che consentono di far più efficacemente fronte ai radicali liberi.
- Pappa Reale
- La pappa reale è un prodotto delle api, quindi introvabile in altri alimenti; proposta tradizionalmente come tonico e con numerose altre indicazioni, in realtà l’unico utilizzo che ha trovato ad oggi una base scientifica è il sollievo dai sintomi della menopausa.
- Ad oggi non disponiamo di letteratura in grado di dimostrare l’effetto tonico e/o di miglioramento delle performance atletiche o mentali.
- Reishi
- Trattasi di fungo, usato tradizionalmente per le più svariate indicazioni (tumore, infezioni virali, Alzhaimer, stanchezza, …); ad oggi non esistono prove incontrovertibili di efficacia.
- Vitamina B1
- Vitamina essenziale (l’organismo non è in grado di produrla autonomamente), la B1 viene spesso inclusa in multivaminici ed integratori del complesso B con le indicazioni più svariate, anche se in realtà le uniche provate sono:
- rari disordini metabolici
- carenza accertata della vitamina (condizione rara)
- Sono promettenti alcuni studi in merito al possibile utilizzo nel caso di:
- cataratta
- neuropatia diabetica
- dismenorrea (dolori mestruali)
- È abbondantemente contenuta in cereali integrali, carne e pesce, tanto che una reale carenza nella popolazione generale è estremamente rara (e in genere limitata a specifiche categorie di pazienti, come gli alcolisti).
- Vitamina essenziale (l’organismo non è in grado di produrla autonomamente), la B1 viene spesso inclusa in multivaminici ed integratori del complesso B con le indicazioni più svariate, anche se in realtà le uniche provate sono:
- Vitamina B12
- In una dieta onnivora correttamente bilanciata non dovrebbe esserci la necessità di integrare la vitamina B12, mentre è fortemente consigliato farlo per i vegetariani ed assolutamente indispensabile per i vegani, in quanto totalmente assente nel mondo vegetale.
- Tra le fonti alimentari più ricche ricordiamo le carni (in particolare il fegato) e il pesce (compresi i frutti di mare); latte e uova ne sono solo discrete fonti.
- Si segnala la presenza di vitamina B12 in numerosi prodotti per vegani, come le bevande a base di soia (ma insufficienti a coprire il fabbisogno giornaliero).
- Proposta con numerose indicazioni, di fatto gli effetti sostenuti da un’integrazione e pienamente dimostrati sono pressoché nulli, mentre essendo indispensabile per il normale funzionamento dell’organismo diventa indispensabile in soggetti che ne fossero carenti.
- Alcuni incoraggianti, per quanto preliminari, risultati sono stati ottenuti nel trattamento della nevralgia post-erpetica e nella prevenzione della degenerazione maculare senile.
- Vitamina B2
- Uova, carni magre e latte sono buone fonti di riboflavina, così come in numerose verdure; una sua carenza è quindi improbabile, a meno di casi di malassorbimento, malnutrizione, …
- Vitamina B3
- Come spesso succede con le vitamine le vengono attribuite numerose proprietà ed effetti, ma i benefici provati legati ad una sua supplementazione sono in realtà limitati; sembra tuttavia efficace nel migliorare il profilo lipidico (colesterolo buono/cattivo nel sangue) quando somministrata a dosi elevate (che tuttavia richiedono il preventivo parere medico).
- Vitamina B5
- Le principali fonti alimentari sono rappresentate da
- carne (soprattutto fegato)
- uova
- legumi (fave)
- patate
- cereali integrali
- latte
- noci
- broccoli
- frutta (avocado, albicocche)
- funghi
- L’unica indicazione in cui un’integrazione risulta necessaria o almeno realmente utile è l’eventuale stato di carenza, condizione tutto sommato rara nella popolazione generale.
- Le principali fonti alimentari sono rappresentate da
- Vitamina B6
- Disponibile in numerosi alimenti (tra cui cereali, legumi, verdure, fegato, carne e uova), a differenza della B12 è più raro riscontrare una reale carenza di questa vitamina.
- Usata e consigliata per decine di disturbi, poggia su un’adeguata letteratura nel caso di:
- epilessia dipendente dalla piridossina (malattia rara)
- anemia sideroblastica
- iperomocistinemia
- Risultati preliminari sono stati ottenuti per
- prevenzione della degenerazione maculare senile
- prevenzione della formazione di calcoli in pazienti affetti da iperossaluria primitiva (malattia rara)
- nausea in gravidanza
- sindrome premestruale
Salvo casi selezionati, quindi, in genere non è necessaria alcuna integrazione.
- Spesso proposta in formulazioni contro l’insonnia, in realtà non esiste ancora un adeguato supporto scientifico a quest’indicazione (aneddoticamente viene anche proposta per favorire l’attività onirica).
- Tra gli alimenti che ne sono più ricchi ricordiamo:
- carne (manzo, pollo, maiale)
- pesce (salmone)
- uova
- legumi
- cereali integrali (la raffinazione ne riduce significativamente il contenuto)
- vegetali (spinaci)
- frutta (banana in particolare)
- frutta secca a guscio
- Vitamina B9
- L’integrazione è considerata indispensabile in gravidanza (è necessario cominciare l’assunzione circa un mese prima dell’inizio della ricerca), in alcune forme di anemia.
- I benefici in caso di iperomocistinemia sono invece dibattuti (è dimostrato l’effetto di riduzione dei livelli ematici di omocisteina, ma non una corrispondente diminuzione del rischio cardiovascolare associato).
- È possibile assumere quantità rilevanti di folati attraverso un regolare consumo di frutta e verdura, quali ad esempio:
- vegetali verdi a foglia (cavoli, broccoli, spinaci, lattuga, asparagi)
- germogli
- kiwi, fragole, arance
- frutta secca (mandorle, noci)
- funghi
- legumi.
- Si noti che, purtroppo, l’acido folico va incontro a rapida degradazione se la verdura non viene consumata molto fresca, oltre ad essere termolabile (ossia estremamente sensibile alla cottura).
- Vitamina C
- Il consumo di un’abbondante quantità giornaliera di frutta e verdura è in genere sufficiente a garantire l’apporto consigliato di vitamina C.
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