Armolipid Plus funziona? Recensione, opinioni e prezzo
Armolipid Plus è uno degli integratori più conosciuti ed utilizzati per il controllo del colesterolo e dei trigliceridi; la sua composizione è interamente naturale e il principio attivo più rilevante è una molecola estratta dal riso rosso fermentato che fa parte della classe delle statine (la classe di farmaci anticolesterolemici più prescritta).
Come vedremo nella recensione (pubblicata al di sotto del comparatore di prezzi) tutti o quasi gli estratti contenuti nell’integratore poggiano su una solida letteratura scientifica che ne spiega l’efficacia, ma è importante ricordare che “naturale non equivale a sicuro” e ne analizzeremo quindi anche i possibili effetti collaterali (dolori muscolari e disturbi gastrointestinali i più comuni), le controindicazioni e le interazioni farmacologiche.
Armolipid Plus è in vendita in tre differenti formati:
- 20 compresse (20 giorni di terapia)
- 30 compresse (30 giorni di terapia)
- 60 compresse (60 giorni di terapia)
La posologia consigliata è di una compressa al giorno, da assumere preferibilmente alla sera; in caso di difficoltà di deglutizione è possibile tagliare a metà la compressa e deglutirla così spezzata.
Poiché negli ultimi anni i diritti di vendita dell’integratore hanno spesso cambiato distributore, è possibile trovare in commercio confezioni indicanti diversi marchi sulla confezione, tra gli altri Rottapharm, Meda ed ora Mylan, ma integratore e composizione sono sempre i medesimi. Si segnala infine che alcune farmacie vendono confezioni importante dall’estero per poter offrire un prezzo inferiore, ma avendo cura di scegliere venditori affidabili non c’è alcun rischio di salute ed è tutto perfettamente legale.
Si raccomanda di evitare l’assunzione in caso di:
- gravidanza ed allattamento,
- contemporaneo utilizzo di altri farmaci anticolesterolo.
Si invita infine il lettore a NON sostituire eventuali farmaci in uso con Armolipid Plus o con altri integratori solo perché naturali, ma di valutare sempre eventuali modifiche alla terapia con il proprio medico curante.
Si segnala infine che nel comparatore di prezzo sottostante è possibile visualizzare i prezzi proposti da Amazon e dalle diverse farmacie che vendono on-line; nella prima riga è possibile scegliere se visualizzare le confezioni di Armolipid Plus da 20, 30 o da 60 compresse (in genere quest’ultime sono le più convenienti, ma in alcuni periodi è possibile imbattersi in eccezioni).
32,25€
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Andamento dei prezzi nel tempo
Prezzi di Armolipid Plus integratore alimentare con riso rosso, 60 compresse | |
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Descrizione
Introduzione
Armolipid Plus è un integratore alimentare che si propone come coadiuvante nel mantenimento dei corretti valori di colesterolo e trigliceridi – e dunque della salute cardiovascolare – tramite l’azione combinata di quattro derivati naturali, il riso rosso fermentato, la Berberis Aristata, l’estratto di alga H. pluvialis e il Policosanolo. Coenzima Q10 e acido folico completano la composizione dell’integratore.
Vediamo nel dettaglio gli ingredienti di Armolipid Plus.
Riso rosso fermentato
Il Riso rosso fermentato è un prodotto ottenuto dalla fermentazione del riso ad opera di un lievito, il monascus purpureus, che durante il processo di fermentazione fa sì che il riso si arricchisca di un particolare componente, la Monacolina K. Quest’ultima, isolata per la prima volta nel 1979 dallo scienziato giapponese Akira Endo, non è altro che una statina vegetale (ricordiamo che le statine sono i farmaci d’elezione per il controllo del colesterolo): la sua struttura è chimicamente sovrapponibile a quella della Lovastatina, un farmaco di sintesi. Sia la Monacolina K che le statine di sintesi agiscono su un particolare enzima epatico, l’HMG-CoA reduttasi, responsabile della sintesi del colesterolo endogeno: bloccando l’attività di questo enzima, si riduce la quantità di colesterolo prodotto all’interno del corpo (e di conseguenza quello circolante).
Da quanto descritto, è evidente che né la Monacolina né le statine di sintesi agiscono sul colesterolo eventualmente introdotto con la dieta: è essenziale dunque affiancare all’assunzione del farmaco o dell’integratore un corretto regime alimentare, in modo da ridurre anche l’introito di colesterolo dall’esterno.
L’efficacia della Monacolina nel ridurre il colesterolo è stata dimostrata in numerosi studi clinici.
In una recente metanalisi su 20 studi atti a verificarne efficacia e sicurezza, la Monacolina è risultata significativamente più efficace rispetto al placebo e al pari delle statine di sintesi nel ridurre il colesterolo totale e LDL. A dosi comprese tra 3 e 10 mg al giorno la Monacolina si è dimostrata in grado di ridurre il livello di LDL del 20-25%; l’effetto sui trigliceridi pare sia significativo soprattutto in caso di livelli elevati in partenza, mentre sul colesterolo HDL risulta trascurabile.
Inoltre, pare che la Monacolina riesca ad essere meglio tollerata in pazienti che hanno manifestato effetti collaterali avversi in risposta al trattamento con i farmaci tradizionali: in uno studio condotto su 55 pazienti che avevano dovuto interrompere la terapia con statine di sintesi a causa degli effetti collaterali manifestatisi, la somministrazione di 10 mg al giorno di Monacolina per 12 mesi si è dimostrata ben tollerata ed efficace, portando a una diminuzione del colesterolo LDL fino al 27% rispetto alla situazione di partenza.
Confrontata con il suo analogo di sintesi, la Lovastatina, la Monacolina sembra garantire una maggiore biodisponibilità (ossia, in parole povere, ne viene assorbita di più): questo si traduce in pari efficacia a dosi inferiori, come confermato da diversi studi clinici, in base ai quali con 5-6 mg al giorno di Monacolina si otterrebbe lo stesso effetto di 20-40 mg di Lovastatina sull’abbassamento del colesterolo ematico.
La maggior parte degli integratori a base di riso rosso fermentato disponibili in commercio contiene una quantità di Monacolina pari a 10 mg: questa scelta è probabilmente una conseguenza di quanto dichiarato dall’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) alcuni anni fa, quando l’ente in questione autorizzò per la Monacolina l’indicazione di utilità per il controllo dei livelli ematici di colesterolo, purché assunta alla dose giornaliera di 10 mg. Tuttavia, sulla base di studi successivi che ne dimostravano l’efficacia anche a dosi inferiori (a partire da 3 mg al dì) e soprattutto alla luce della segnalazione di effetti collaterali in precedenza non segnalati, l’EFSA ha ritrattato le proprie posizioni, specificando che al momento non esistono studi sufficienti per affermare che 10 mg di Monacolina rappresentino effettivamente la dose opportuna per garantire efficacia e sicurezza d’uso.
Armolipid plus contiene 200 mg di estratto secco di riso rosso, corrispondenti a 3 mg di Monacolina K.
Per un’indicazione di massima su quali potrebbero essere gli effetti collaterali, riportiamo quanto pubblicato recentemente sul British Journal of Clinical Pharmacology da un gruppo di ricercatori italiani, che ha classificato le reazioni avverse riconducibili all’uso di estratti di riso rosso fermentato, derivanti da segnalazioni pervenute all’Istituto Superiore di Sanità tra il 2002 e il 2015. Nello studio sono state documentatele le seguenti reazioni avverse (55 in totale nel periodo di studio considerato), raggruppabili come segue:
- dolori muscolari
- rabdomiolisi, ossia rottura delle cellule muscolari
- problemi gastrointestinali
- danni epatici
- rash cutaneo
[1-7]
Si raccomanda di informare il proprio medico curante e di segnalare tempestivamente qualsiasi problema di salute che possa essere ricollegato all’uso di Monacolina.
Nota: Il riso rosso e riso rosso fermentato non sono lo stesso alimento: il primo è una particolare qualità di riso integrale, mentre il secondo, come già riportato, è il prodotto di fermentazione del riso comune da parte di un lievito.
Berberis aristata
La Berberis Aristata (chiamata anche Tree turmeric, Indian barberry, Crespino indiano) è una pianta appartenente alla famiglia delle Berberidaceae. Nativa di India, Nepal e Sri Lanka, la Berberis Aristata si è poi diffusa nelle regioni temperate di Asia, Europa e America.
La Berberis Aristata ha alle spalle una lunga tradizione d’uso come pianta medicinale nella medicina Tradizionale Cinese e Ayurveda, in quella del nord-est europeo (Scandinavia, Russia) e in quella degli indiani d’America, per il trattamento delle più svariate patologie, quali diabete, iperlipidemia, malattie cardiache ed epatiche, malaria, gastroenteriti, diarrea, menorragia; per uso topico è utilizzata per la cura di ferite e bruciature.
Principale responsabile delle proprietà della Berberis Aristata sarebbe la Berberina, un sale d’ammonio quaternario appartenente al gruppo degli alcaloidi isochinolinici. La Berberina ha dimostrato, in esperimenti in vitro, una buona attività antinfiammatoria e antiossidante e, su modelli animali, effetti neuroprotettivi e cardioprotettivi.
Dal punto di vista dei test clinici, esistono alcune prove a sostegno dell’azione ipoglicemizzante dell’estratto di Berberis: si tratta di studi clinici preliminari, che, a confronto con placebo, suggeriscono un possibile effetto sinergico di berberina e silimarina (dal Cardo mariano) in termini di riduzione della glicemia a digiuno e di aumentata sensibilità all’insulina nei pazienti con diabete di tipo 2.
Per quanto concerne il controllo del colesterolo e dei trigliceridi – obiettivo di Armolipid Plus – esistono alcuni studi sull’effetto combinato di Berberis Aristata, Monacolina K e Cardo Mariano sul miglioramento del quadro lipidico, ma mancano ancora studi clinici approfonditi in merito alla specifica attività della Berberina.
Sulla sicurezza d’uso si sa ancora poco: si è visto per esempio che l’assunzione di un particolare estratto contenente Cardo mariano e Berberis Aristata nella quantità, rispettivamente, di 105 e 588 mg, somministrato due volte al giorno, è risultato privo di effetti collaterali fino a 12 mesi di assunzione continua. Mancano tuttavia test mirati su quale sia l’intervallo di dose efficace e privo di effetti indesiderati.
Secondo alcuni studi, la Berberina può essere considerata ragionevolmente sicura fino a 500-1000 mg di assunzione giornaliera.
Armolipid plus contiene 588 mg di Berberis aristata estratto secco, corrispondenti a 500 mg di Berberina.
Poiché la Berberina può oltrepassare la placenta, l’uso in gravidanza è fortemente sconsigliato, così come durante l’allattamento – poiché può passare nel latte materno.
La Berberina può interferire con l’azione di alcuni farmaci, in particolare:
- Warfarin (farmaco anticoagulante)
- Tolbutamide (ipoglicemizzante per la cura del diabete)
- Ciclosporina A (antibiotico)
In caso di concomitante terapia farmacologica si raccomanda di consultarsi col proprio medico curante per evitare effetti collaterali indesiderati o pericolosi.
[8-11]
Astaxantina
L’Astaxantina è una xantofilla, un carotenoide prodotto in natura da numerosi microorganismi acquatici, come batteri, lieviti, funghi e microalghe: proprio queste ultime – e in particolare la Haematococcus pluvialis – costituiscono la fonte principale di estrazione di Astaxantina come integratore per uso umano e animale.
Le principali fonti animali di questo carotenoide sono il salmone, la trota salmonata, i granchi e i gamberi – cui la Astaxantina conferisce il caratteristico colore rosso-rosa.
Dal punto di vista dell’azione biologica, l’Astaxantina è considerata uno dei più potenti antiossidanti presenti in natura, per via della sua capacità di intercettare le specie reattive dell’ossigeno, derivanti dal normale metabolismo endogeno, e bloccare le reazioni radicaliche.
Secondo numerosi studi clinici, questa molecola sarebbe altresì in grado di
- inibire l’ossidazione del colesterolo LDL (che a sua volta può portare alla formazione delle placche aterosclerotiche)
- aumentare i livelli di colesterolo HDL e adiponectina (una proteina sintetizzata dalle cellule del tessuto adiposo, ad azione antinfiammatoria e antiaterogenica)
- esercitare un’azione preventiva e protettiva nei confronti dello sviluppo di patologie cardiovascolari, sia in virtù dell’effetto antiossidante che di quello antinfiammatorio
In uno studio condotto in doppio cieco contro placebo, a 61 soggetti non obesi, di età compresa tra 25 e 60 anni e con livelli moderatamente elevati di trigliceridi (120-200 mg/dL), è stata somministrata Astaxantina o un placebo a dosaggi prestabiliti, per 12 settimane. Al termine dello studio si è osservata una diminuzione significativa del livello ematico di trigliceridi nei soggetti trattati con 12 o 18 mg giornalieri di Astaxantina, insieme a un aumento del colesterolo HDL e di adiponectina.
Per contro, altri studi riportati all’interno di un lavoro di revisione, non hanno evidenziato un cambiamento significativo nel quadro lipidico, ma un lieve e miglioramento dei livelli di glucosio. Gli autori stessi, tuttavia, auspicano studi più approfonditi per definire le reali potenzialità della molecola in vista di un eventuale utilizzo terapeutico.
Al momento la FDA (l’ente governativo statunitense per la regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), ha autorizzato l’uso della Ataxantina come integratore alimentare.
L’assorbimento della Astaxantina, assunta per via orale, avviene a livello intestinale grazie all’azione della bile; tramite il sistema linfatico la molecola raggiunge poi il fegato e da qui viene distribuita ai vari distretti dell’organismo, a seconda delle necessità.
Gli studi clinici pubblicati sull’Astaxantina sono stati condotti utilizzando un dosaggio compreso tra 4 e 100 mg giornalieri, senza che si siano registrati effetti collaterali degni di nota.
Armolipid plus contiene 20 mg di alga Haematococcus pluvialis, con un contenuto di Astaxantina pari a 0,5mg per compressa.
[12-15]
Policosanolo
Il Policosanolo è una miscela naturale di alcoli alifatici a lunga catena (24-34 atomi di carbonio), isolabile dalla canna da zucchero, dalla crusca di riso, dal germe di grano o dalla cera d’api.
In base a quanto riportato dal Ministero della Salute, i policosanoli rientrano nella categoria “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico”:
il beneficio del consumo di policosanoli risiederebbe nell’abbassamento del colesterolo totale e LDL e nell’aumento del colesterolo HDL. Inoltre, in base ad alcuni studi clinici, il Policosanolo avrebbe effetto benefico anche nei confronti della regolarizzazione della pressione sanguigna.
Al momento, tuttavia, non risultano approvazioni in tal senso da parte dell’EFSA, a causa della mancanza di robuste prove scientifiche a sostegno.
Pur essendo il Policosanolo commercializzato in più di 40 Paesi del mondo come rimedio per la riduzione del colesterolo, infatti, le prove cliniche disponibili forniscono risultati quantomeno contraddittori. In particolare, la diatriba riguarda una serie di studi condotti fino al 2006 da un unico ente cubano, che utilizzava del Policosanolo estratto dallo zucchero di canna preparato in un laboratorio de l’Havana. Tutti i risultati prodotti da questo ente fornivano risultati molto positivi, sia sugli animali che sull’uomo, in termini di riduzione del colesterolo LDL. Tuttavia, quando le stesse prove furono ripetute, negli anni immediatamente successivi, da altri gruppi di ricercatori al di fuori di Cuba (in Germania, Italia, Stati Uniti, Canada, Sud Africa), utilizzando Policosanolo sia cubano che di altra origine, non si ottennero risultati altrettanto positivi – cosa che fece sorgere dubbi sull’efficacia del rimedio.
Le ragioni di queste differenze non sono chiare, dato che gli estratti risultavano sovrapponibili in termini sia quantitativi che qualitativi (percentuale dei componenti, grado di purezza ecc).
Recentemente sono stati pubblicati due studi coreani che hanno nuovamente mostrato un certo grado di efficacia da parte del Policosanolo cubano, testato su volontari sani, in termini di riduzione della pressione sanguigna e di miglioramento del profilo lipidico; una metanalisi cinese, condotta su 22 studi per un totale di 1886 soggetti coinvolti, sembra anch’essa evidenziare un certo grado di efficacia – seppur con il limite dell’elevata eterogeneità dei risultati conseguiti.
In definitiva la questione sull’efficacia del Policosanolo sulla prevenzione cardiovascolare resta tuttora aperta.
Dal punto di vista della sicurezza, efficace o meno, il Policosanolo risulta ben tollerato in tutti gli studi pubblicati, ad una dose giornaliera compresa tra 5 e 20 mg, fino a 3 anni di utilizzo continuato.
Armolipid Plus contiene 10 mg di Policosanolo per compressa (dose giornaliera).
Eventuali effetti indesiderati, lievi e transitori, riguardano la comparsa di eruzioni cutanee, emicrania, insonnia o sonnolenza, irritabilità, vertigini, mal di stomaco.
Data la mancanza di studi a riguardo, se ne sconsiglia l’utilizzo in gravidanza.
Non sono note interazioni con i farmaci, salvo un ipotetico possibile aumento dell’effetto antiaggregante in caso di concomitante terapia con aspirina.
Si raccomanda comunque sempre di consultare il medico in caso di qualsiasi terapia farmacologica in atto.
[16-20]
Acido folico
Isolato per la prima volta nel 1941 dalle foglie di spinaci e sintetizzato in laboratorio nel 1946, l’acido folico (o vitamina B9) appartiene al gruppo delle vitamine B ed è essenziale per numerose reazioni metaboliche all’interno del nostro corpo.
Le fonti alimentari più ricche di folati provengono dal regno vegetale:
- vegetali verdi a foglia (cavoli, broccoli, spinaci, lattuga, asparagi)
- germogli
- frutta (kiwi, fragole, arance)
- frutta secca (mandorle, noci)
- funghi
- legumi
- cereali fortificati
mentre i prodotti animali costituiscono in generale una fonte scarsa di acido folico (a parte fegato e frattaglie).
L’acido folico è una vitamina idrosolubile sensibile all’aria e alla luce, ma soprattutto al calore: la cottura dei cibi può inattivarlo fino al 100%. Per questa ragione è sempre raccomandabile la presenza di una quota di vegetali crudi o poco cotti all’interno della propria dieta (questo vale non solo per l’acido folico ma per tutte le vitamine termosensibili, tra cui la stessa vitamina C).
Piccole quantità di folati sono prodotte anche dalla flora batterica intestinale, ma pare vengano per la maggior parte escrete con le feci.
L’acido folico è essenziale per numerosi processi metabolici del nostro corpo e per tutte quelle cellule in attiva proliferazione (cellule del sangue e gastrointestinali in primis). Tra le funzioni principali dell’acido folico ricordiamo
- sintesi e metabolismo degli acidi nucleici (DNA e RNA)
- attivazione della vitamina B12
- riduzione dei livelli di omocisteina (importante fattore di rischio cardiovascolare)
- sintesi proteica
La carenza di acido folico non è così rara e i sintomi possono insorgere in breve tempo – mediamente dopo soli 4 mesi di introito inadeguato. Le possibili cause di carenza possono essere così schematizzate:
- introduzione insufficiente con l’alimentazione
- presenza di patologie che provocano disturbi dell’assorbimento (celiachia, morbo di Crohn)
- assunzione di farmaci antagonisti dell’acido folico (metotrexate, contraccettivi orali, antiacidi)
- aumentato fabbisogno (gravidanza e allattamento)
- assunzione eccessiva di alcool
Date le numerose funzioni in cui è coinvolto l’acido folico, i sintomi della carenza sono facilmente sovrapponibili ad altre patologie e non immediatamente riconoscibili. In linea generale i sintomi possono essere:
- anemia megaloblastica
- affaticamento cronico
- irritabilità e depressione, insonnia
- cefalea
- perdita di capelli
- neuropatie periferiche
- mielopatie
- diarrea
- perdita di peso
- aumento dei livelli ematici di omocisteina
L’eccesso di acido folico è invece più raro. Pazienti con fenilchetonuria possono essere a rischio se l’introito giornaliero fosse maggiore delle dosi raccomandate.
La fenilchetonuria è una patologia ereditaria rara, che comporta un difetto nel metabolismo delle proteine, con aumento dei livelli dell’amminoacido fenilalanina, che ha effetti tossici a livello centrale. La terapia consiste in una dieta rigorosamente controllata e nell’assunzione di miscele di amminoacidi prive di fenilalanina: questi sostituti proteici risultano molto ricchi di acido folico – ed è per questo che potrebbe insorgere il rischio di sovradosaggio.
I sintomi da sovradosaggio possono comprendere:
- nervosismo
- tremori
- accelerazioni del battito cardiaco
Le dosi giornaliere raccomandate di acido folico secondo l’Istituto Superiore di Sanità sono le seguenti:
- adulti: 400 µg al giorno
- donne in gravidanza: 600 µg al giorno, fino al terzo mese di gravidanza
- donne in allattamento: 500 µg al giorno
- integrazione per situazioni di carenza: 600 µg – 1 g al giorno
L’acido folico è di norma ben tollerato alle dosi consigliate. Eventuali reazioni avverse possono manifestarsi con assunzione prolungata superiore ai 5 g giornalieri, con disturbi gastrointestinali, orticaria allergica, irritabilità.
In Armolipid plus è inserito allo scopo di mantenere i livelli adeguati di omocisteina e dunque contribuire alla salute cardiovascolare.
La dose contenuta è di 200 µg
[1,21,22]
Q10
Il Coenzima Q10 – o ubiquinone – è una molecola lipofila (ossia insolubile in acqua), appartenente al gruppo dei Coenzimi Q, ampiamente rappresentati in natura nelle piante, nei batteri, nei funghi e in tutti i tessuti animali, ove assolvono all’importante funzione di trasportatori di elettroni nelle reazioni metaboliche che avvengono all’interno delle cellule per la produzione di energia.
Il Q10 viene di norma introdotto tramite l’alimentazione. Le principali fonti risultano essere:
- carne
- pesce (salmone, tonno, sgombri, sardine)
- cereali integrali
- oli vegetali
- vegetali (spinaci)
- germe di grano
- soia
- frutta secca (noci)
L’assunzione giornaliera tramite gli alimenti risulta essere di circa 3-5 mg. Una volta ingerito, il Q10 viene assorbito a livello intestinale e trasportato in circolo – tramite legame con le lipoproteine VLDL e LDL (le stesse che trasportano il colesterolo) – attraverso il sistema linfatico.
Il Coenzima Q10 è un importante antiossidante presente in tutti gli organi e tessuti umani – con maggior concentrazione a livello cardiaco, renale ed epatico.
Sin dagli anni ‘70 del secolo scorso sono stati effettuati studi che hanno messo in correlazione la salute cardiaca con la quantità di Q10 circolante: da questi studi era emersa una diminuzione dei livelli di Q10 nei pazienti che avevano subito uno o più episodi di infarto.
Studi recenti hanno evidenziato come l’integrazione di questo coenzima migliori la funzionalità cardiovascolare in pazienti con insufficienza cardiaca (anche in caso di episodi pregressi di infarto o ischemia). Inoltre, l’assunzione di Q10 da parte di pazienti sottoposti a intervento di bypass coronarico o sostituzione delle valvole cardiache sembra diminuirne in modo significativo i tempi di recupero.
In aggiunta a ciò, il coenzima Q10 sembra avere un ruolo nella prevenzione dei fenomeni ossidativi a carico del colesterolo LDL – primo passo verso lo sviluppo delle placche aterosclerotiche, che ostruiscono la circolazione dei vasi sanguigni e costituiscono una delle cause di insorgenza di molte malattie degenerative.
In Armolipid Plus il Coenzima Q10 è introdotto per l’azione protettiva a livello cardiovascolare e antiossidante nei confronti del colesterolo.
In base agli studi scientifici effettuati e alla pratica clinica, la dose normalmente consigliata di Q10 oscilla mediamente tra i 100 e i 300 mg al giorno – anche se il Ministero della Salute italiano raccomanda una dose massima giornaliera di 200 mg.
In Armolipid Plus sono presenti 2 mg di Q10 per compressa (dose giornaliera) – una quantità sensibilmente inferiore a quella di norma utilizzate nella pratica clinica e di poco inferiore a quella mediamente introdotta con la dieta.
La dose potrebbe sembrare troppo bassa: tuttavia, poiché esistono evidenze cliniche sul fatto che le statine (lovastatina, pravastatina e simvastatina) – farmaci utilizzati per il controllo del colesterolo – diminuiscano le scorte di Q10 ed essendo presente in Armolipid plus un analogo della lovastatina, ossia la Monakolina K, i 2 mg di Q10 aggiunti alla formulazione potrebbero quantomeno contrastare l’eventuale perdita, se non delle scorte, almeno della parte di coenzima introdotto con l’alimentazione.
Il Coenzima Q10 è di norma ben tollerato: occasionalmente (e a dosaggi superiori a 200 mg giornalieri) si sono verificati episodi transitori quali disturbi gastrointestinali, diarrea, irritabilità e rush cutaneo.
[1, 23-27].
Avvertenze e precauzioni d’uso
Sulla confezione non sono riportate particolari precauzioni, se non quella di non superare le dosi consigliate.
Si raccomanda tuttavia precauzione in caso di patologie a carico del metabolismo e di eventuale terapia farmacologica in atto, in particolare in caso di assunzione concomitante di farmaci
- per il controllo di colesterolo e trigliceridi
- anticoagulanti
Si raccomanda cautela anche in caso di pregressa intolleranza alle statine (farmaci per abbassare il colesterolo).
Sconsigliamo l’assunzione del prodotto in caso di gravidanza o allattamento – salvo diverso parere medico.
Ricordiamo, infine, come ricorda lo stesso produttore, che il prodotto non è da intendersi come sostituto di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano – senza i quali qualsiasi potenziale effetto positivo sarebbe vanificato.
A cura della dott.ssa Sonja Bellomi, PhD in Scienza delle Sostanze Bioattive
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- Ministero della Salute – Nutrienti e sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico (Revisione aprile 2019)
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Scrivi di seguito...
oltre al colesterolo ho il diabete posso usarlo ?
Composizione
Principio attivo | Quantità |
---|---|
Berberis aristata DC. | 588 mg |
di cui Berberina | 500 mg |
Riso rosso fermentato1 | 200 mg |
di cui Monacolina K | 3 mg |
Hoematococcus pluvials | 20 mg |
di cui Astaxantina | 0.5 mg |
Canna da zucchero2 | 11.2 mg |
di cui Policosanolo | 10 mg |
Vitamina B93 | 200 mcg |
Coenzima Q10 | 2 mg |
- Riso rosso fermentato, anche conosciuto/a come Oiyza sativa L semen fermentato con Monascus purpureus
- Canna da zucchero, anche conosciuto/a come Saccharum officinarum L.
- Vitamina B9, anche conosciuto/a come Acido folico, acido Folinico
Controindicazioni e avvertenze
- Non superare la dose giornaliera consigliata dal produttore.
- Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata ed uno stile di vita sano.
- Per un utilizzo prolungato rivolgersi preventivamente al proprio medico.
- Conservare il prodotto in un luogo fresco ed asciutto, al riparo dalla luce e dalle fonti di calore localizzate, dai raggi solari e dall’umidità.
- Non utilizzare oltre la data di scadenza.
Efficacia e alternative
L’efficacia del riso rosso fermentato è ampiamente dimostrata e, non a caso, la molecola contenuta più attiva sul colesterolo è venduta anche come farmaco che richiede ricetta medica (lovastatina, ad esempio Rextat®, Lovinacor® e relativi generici).
Seppur la dose contenuta non sia elevatissima (Armolipid Plus contiene 3 mg di monacolina K), possiamo concludere che l’integratore è sicuramente utile nell’abbassare i livelli circolanti di colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo), tuttavia molto, troppo spesso, siamo portati a pensare che tutto ciò che è naturale sia necessariamente sicuro, ed è invece importante capire che non è così.
Al riso rosso fermentato sono associati diversi possibili effetti collaterali, tra cui
- dolori muscolari (miopatia) e rabdomiolisi,
- mal di testa,
- vertigini,
- eruzione cutanea,
- mal di stomaco
- e disfunzione epatica
che, sebbene non propriamente frequenti, sono comunque da tenere in considerazione. In questi casi è utile poi notare che assumendo un farmaco di sintesi abbiamo la sicurezza di introdurre nell’organismo una quantità nota di principio attivo e solo quello, mentre nelle formulazioni pluricomponente come Armolipid Plus è possibile andare incontro ad effetti collaterali ed interazioni più difficili da prevedere e generalizzare.
Qual è allora il vantaggio di assumere un integratore naturale?
Sono principalmente due gli aspetti chiave:
- Sinergia di efficacia (assumere diversi principi attivi permette spesso di ridurne le dosi e con esse la probabilità di sviluppare effetti collaterali)
- maggior assorbimento intestinale e maggior velocità di azione
È poi doveroso esaminare un ultimo importante aspetto; sono noti in letteratura alcuni casi di effetti collaterali anche gravi per assunzione di materie prime contaminate, Armolipid Plus è prodotto da un’azienda seria e di comprovata affidabilità, che da questo punto di vista permette una ragionevole tranquillità.
Concludiamo ricordando che tutte le più importanti linee guida internazionali sul controllo del colesterolo, le stesse che vengono criticate per un continuo abbassamento dei valori di colesterolo considerati normali (più li abbassiamo, più sono i pazienti da trattare con farmaci…), sottolineano l’assoluta necessità di uno stile di vita corretto come prima linea di prevenzione e trattamento degli eventi cardiovascolari, attraverso:
- una dieta sana, varia, equilibrata e ricca di frutta e verdura
- il raggiungimento ed il mantenimento di un peso ideale
- l’astensione dal fumo
- la pratica regolare di attività fisica.
Sebbene quindi Armolipid Plus possa essere assunto con la fiducia di un effetto concreto sul colesterolo circolante, è assolutamente fondamentale l’impegno del paziente anche verso uno stile di vita più sano.
Roberto Gindro, laureato in farmacia, PhD
Valutazioni di efficacia basate principalmente sul Natural Medicines Therapeutic Research Center
- Astaxantina
- Le principali fonti animali di questo carotenoide sono il salmone, la trota salmonata, i granchi e i gamberi – cui la Astaxantina conferisce il caratteristico colore rosso-rosa.
- La ricerca è particolarmente attiva su diversi fronti, ma ad oggi mancano ancora studi in grado di confermare con certezza la sua efficacia.
- Berberina
- La berberina è probabilmente il principio attivo cardine dell’attività biologica dell’estratto della Berberis aristata DC.
- Sono disponibili buone evidenze della sua efficacia nel trattamento di:
- afte (quando applicata localmente)
- diabete
- ipercolesterolemia
- pressione alta
- sindrome dell’ovaio policistico
- Berberis aristata DC.
- Usata in forma di estratto per il trattamento di valori elevati di glicemia, per cui esistono buone evidenze, persiste invece qualche dubbio in più in merito al supposto effetto sul colesterolo alto.
- Come in tutti i casi di prevenzione cardiometabolica non si può prescindere da una dieta adeguata, dalla pratica quotidiana di attività fisica e dalla perdita di peso quando necessario. A questo proposito, si ricorda che queste modifiche consentono di registrare i benefici già nelle prime settimane.
- Coenzima Q10
- Le principali fonti alimentari sono rappresentate da
- carne
- pesce (salmone, tonno, sgombri, sardine)
- cereali integrali
- oli vegetali
- vegetali (spinaci)
- germe di grano
- soia
- frutta secca (noci)
- Le principali fonti alimentari sono rappresentate da
- Hoematococcus pluvials
- L’Hoematococcus pluvials è una microalga che in genere viene inclusa negli integratori per il suo contenuto in astaxantina, cui si rimanda per la trattazione di vantaggi e alternative.
- Policosanolo
- I policosanoli sono sostanze naturali isolate e purificate da sostanze cerose della canna da zucchero (Saccharum L. officinarum), delle patate e della cera d’api. Utilizzate principalmente per il trattamento di iperlipidemie (colesterolo alto) ed altre supposte proprietà preventive dal punto di vista cardiovascolari, le conferme più solide riguardano invece la claudicatio intermittens.
- Quando assunte per il controllo del colesterolo è importante ricordare l’importanza di un corretto stile di vita, necessario a prescindere.
- Riso rosso fermentato
- Il principio attivo chiave contenuto nel riso rosso fermentato è la monacolina K, una molecola che è sostanzialmente una statina naturale (le statine sono la più importante classe di farmaci attualmente in uso per il trattamento del colesterolo alto).
- Trattandosi di una molecola mirata al trattamento di un importante problema di salute, con una solida letteratura scientifica che ne dimostra l’efficacia, più che di alternative è opportuno parlare di abitudini che rappresentano la base del trattamento e che tuttavia, in alcuni pazienti, potrebbero richiedere comunque di essere affiancate da un trattamento farmacologico (naturale o di sintesi):
- attività fisica regolare,
- dieta sana, varia ed equilibrata (ricca di alimenti vegetali e povera di derivati animali)
- smettere di fumare e ridurre il consumo di alcolici
- perdere peso se necessario.
- Vitamina B9
- L’integrazione è considerata indispensabile in gravidanza (è necessario cominciare l’assunzione circa un mese prima dell’inizio della ricerca), in alcune forme di anemia.
- I benefici in caso di iperomocistinemia sono invece dibattuti (è dimostrato l’effetto di riduzione dei livelli ematici di omocisteina, ma non una corrispondente diminuzione del rischio cardiovascolare associato).
- È possibile assumere quantità rilevanti di folati attraverso un regolare consumo di frutta e verdura, quali ad esempio:
- vegetali verdi a foglia (cavoli, broccoli, spinaci, lattuga, asparagi)
- germogli
- kiwi, fragole, arance
- frutta secca (mandorle, noci)
- funghi
- legumi.
- Si noti che, purtroppo, l’acido folico va incontro a rapida degradazione se la verdura non viene consumata molto fresca, oltre ad essere termolabile (ossia estremamente sensibile alla cottura).
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