Ginkgo Biloba: proprietà ed effetti indesiderati

1 Luglio, 2020

Introduzione

Il Ginkgo Biloba è una delle piante più antiche presenti sulla Terra: esistono ritrovamenti fossili che lo fanno risalire fino a 180 milioni di anni fa – e poiché da allora la sua morfologia è rimasta pressoché invariata, si è meritato l’appellativo di “fossile vivente”. La pianta cresce spontaneamente in Cina, Giappone e Corea ma pare che le sue origini si trovino nelle remote valli della provincia dello Zhejiang, nell’est della Cina.

Il termine Ginkgo fu attribuito alla pianta nel 1712 dal botanico tedesco Engelbert Kaempfer, che la portò in Europa dalla Cina, dove la pianta era già ampiamente conosciuta e utilizzata nella medicina tradizionale; il termine “Ginkgo biloba” fu invece coniato dal botanico Linneo, nel 1771, che lo classificò e ne descrisse per la prima volta le caratteristiche.

Cosa contiene

Le foglie del Ginkgo sono particolarmente ricche di

  • Terpeni trilattoni (ginkgolidi A,B,C, bilobalide)
  • Glicosidi flavonoidi (derivati di quercetina e campferolo)
  • Biflavoni
  • Proantocianidine
  • Alchilfenoli e acidi fenolici

Il Ginkgo contiene più di 30 flavonoidi – tra cui i glicosidi flavonoidi sono la parte più abbondante e, insieme ai lattoni terpenici, i maggiori responsabili delle proprietà terapeutiche della pianta.

A cosa serve

Nella medicina tradizionale cinese il Ginkgo è utilizzato da secoli per trattare patologie cardiache, circolatorie e respiratorie.

Attualmente il Ginkgo è uno dei rimedi erboristici più utilizzati in Europa e nel mondo. Le parti della pianta con proprietà medicinali sono le foglie – sia fresche che secche – e i semi.

Negli studi condotti in vitro il Ginkgo ha mostrato proprietà

  • antiossidanti
  • antinfiammatorie
  • cardioprotettive
  • vasodilatatorie e antiaggreganti
  • neuroprotettive
  • immunostimolanti
  • antitumorali
  • antivirali
  • antiasmatiche

Per quanto riguarda gli studi clinici – ossia quelli condotti sull’uomo – le ricerche più recenti sembrano confermare molte delle virtù terapeutiche del Ginkgo, attribuitegli dalla tradizione per il trattamento di svariati disturbi, dall’ansia, ai problemi di memoria, alle vertigini. Di seguito verranno elencate le problematiche per le quali l’evidenza scientifica ha fornito i risultati più promettenti in merito all’efficacia del Ginkgo.

Molti degli studi pubblicati sono stati eseguiti utilizzando un particolare estratto standardizzato di foglie di Ginkgo Biloba, l’EGb 761®, che contiene circa il 25% di glicosidi flavonoidi e il 6% di lattoni terpenici.

Problemi di memoria, decadimento cognitivo, demenza senile

Il miglioramento della performance cognitiva e della memoria è forse l’utilizzo più comune e pubblicizzato degli integratori a base di Ginkgo.

Tuttavia, per quanto riguarda il miglioramento della memoria e della capacità di concentrazione in individui sani, pare che gli estratti di Ginkgo non producano effetti degni di nota, come evidenziato da una metanalisi pubblicata nel 2012, che ha preso in esame 10 studi randomizzati controllati versus placebo: secondo le conclusioni riportate nello studio, gli effetti dell’integrazione con Ginkgo non sarebbero significativamente diversi da quelli ottenuti con placebo, né in termini di memoria né di attenzione.

Risultati più interessanti sono stati invece ottenuti in termini di riduzione dei sintomi in pazienti affetti da forme lievi o moderate di decadimento cognitivo, come riportato da un lavoro di revisione del 2018, che ha preso in esame 4 differenti studi per un totale di 1628 pazienti coinvolti: il trattamento con EGb 761® alla dose giornaliera di 240 mg per 5 mesi ha prodotto effetti significativamente superiori al placebo, sia in termini di miglioramento della performance cognitiva sia in termini di relazioni sociali dei pazienti stessi.

Il Ginko non sembra invece avere effetto in termini di prevenzione dei disturbi cognitivi e della demenza senile.

A conferma della validità degli studi pubblicati e dei risultati ottenuti, la stessa Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), in accordo con l’HPMC americano (Comitato per lo studio dei medicinali di origine vegetale), ha riportato, in un comunicato di recente pubblicazione, che

“i medicinali a base di foglie di ginkgo contenenti l’estratto secco possono essere usati per rallentare il deficit cognitivo correlato all’età e per migliorare la qualità della vita dei soggetti adulti affetti da una forma lieve di demenza”

Per quanto riguarda la forma di demenza senile forse più conosciuta, ossia la malattia di Alzheimer, i risultati sull’utilizzo del Ginkgo, affiancato alla terapia farmacologica convenzionale (donepezil, rivastigmina, metrifonato), sono ancora molto eterogenei e dunque tutt’altro che conclusivi.

A titolo d’esempio, una revisione della Cochrane pubblicata nel 2009 su 9 studi, per un totale di 925 pazienti con diagnosi di Alzheimer, non ha evidenziato benefici significativi a seguito dell’integrazione con EGb 761®; per contro una revisione successiva del 2016, che ha preso in esame 21 studi per un totale di 2600 pazienti, ha evidenziato come l’utilizzo di Ginkgo affiancato alla terapia convenzionale abbia prodotto risultati significativamente superiori rispetto all’utilizzo esclusivo del farmaco, dopo 6 mesi di trattamento.

[1,3,5-9]

Ansia

Poiché il Gingko ha mostrato effetto positivo sul trattamento dei disturbi dell’umore in pazienti anziani con decadimento cognitivo, si è pensato di verificare se lo stesso effetto si potesse ottenere in pazienti più giovani sofferenti di disturbi d’ansia. In uno studio in doppio cieco effettuato su 107 individui con manifestazioni di ansia da lievi a moderate è stato somministrato l’estratto di Ginkgo EGb 761® a due differenti dosaggi (480 e 240 mg giornalieri), confrontato con placebo. Al termine delle 4 settimane di studio, si è potuta apprezzare una riduzione della sintomatologia nel 50% dei pazienti trattati con la dose più elevata e nel 44% dei pazienti trattati con la dose minore, a fronte del 22% di miglioramento nei pazienti trattati con placebo.

[3,4]

Sindrome premestruale

Secondo quanto riportato da un recente studio randomizzato controllato versus placebo su 85 donne sofferenti di sindrome premestruale, la somministrazione di EGb 761® (40 mg, tre volte al dì) a partire dal sedicesimo giorno di ciclo fino al quinto giorno del ciclo successivo sarebbe in grado di produrre risultati positivi in termini di riduzione della sintomatologia sia fisica che psicologica (dolore al seno, nervosismo, irrequietezza).

[1,3,10]

Vertigini

Le vertigini e i problemi di equilibrio in generale rappresentano un disturbo comune per il quale attualmente non esiste terapia farmacologica efficace. Alcuni studi preliminari hanno riportato effetti positivi in seguito alla somministrazione di un estratto standardizzato di Ginkgo Biloba in pazienti che soffrivano di nausea e capogiri causati da disordini a livello vestibolare (l’organo dell’equilibrio, posizionato nell’orecchio interno). L’effetto positivo è stato valutato sia a confronto con placebo sia con la betaistina, un farmaco utilizzato per alleviare i sintomi delle vertigini.

[3,11-12]

Tinnito (acufeni)

Esistono alcune evidenze scientifiche su un possibile effetto benefico del Ginkgo Biloba nel trattamento degli acufeni, superiore al placebo. Gli studi non sono del tutto concordi e ulteriori approfondimenti sono necessari per valutare la reale efficacia del preparato, ma l’esistenza di risultati positivi costituisce un terreno di investigazione importante, soprattutto in considerazione del fatto che ad oggi non esistono rimedi per questo disturbo – che in molti casi può manifestarsi in modo particolarmente severo e difficile da gestire per il paziente che ne è affetto.

[13,14]

Altre applicazioni

Esistono numerose altre applicazioni per le quali è stato testato l’utilizzo dell’estratto di Ginkgo. Secondo quanto riportato dal Therapeutic Research Center on Natural Medicines [3], tuttavia, le prove scientifiche sono ancora insufficienti per stabilire la reale efficacia della pianta. A titolo informativo, riportiamo qui di seguito le patologie per le quali il Ginkgo ha mostrato alcuni potenziali effetti positivi, ma che necessitano di ulteriori conferme dalla ricerca scientifica:

  • Degenerazione maculare senile e glaucoma
  • Malattie cardiovascolari e ictus
  • Asma e rinite allergica
  • Deficit dell’attenzione
  • Alcune forme di cancro (stomaco, intestino)
  • Fibromialgia
  • Sindrome di Raynaud e claudicatio intermittens
  • Vitiligine

Il Ginkgo è spesso presente nella formulazione di integratori mirati al sostegno della funzione sessuale sia maschile che femminile, laddove si sperimenti un calo del desiderio o problemi di impotenza, dovuti a periodi di prolungato stress psicofisico.

Esistono in letteratura diverse ricerche che hanno sperimentato l’utilizzo del Ginkgo per il trattamento della disfunzione erettile – in virtù dell’effetto vasodilatatore della pianta – e di problematiche sessuali in generale. Tuttavia, accanto a studi che evidenziano effetti positivi del Ginkgo – da solo o in associazione con altre piante ad azione sinergica – su aumento del desiderio sessuale e dell’eccitazione, ve ne sono altri che non mostrano differenze significative rispetto al placebo.

Ad oggi, dunque, in attesa di studi più approfonditi che ne confermino o smentiscano l’efficacia, non esistono posizioni ufficiali da parte del mondo scientifico in merito all’utilizzo del Ginkgo per le problematiche legate alla sfera sessuale.

[1,16].

Dose, effetti collaterali e interazione con farmaci

In linea generale (e in assenza di linee guida ufficiali) la dose comunemente consigliata di Ginkgo risulta essere

  • Foglie essiccate per infusi e tisane: 9-10 g al giorno
  • Estratto secco standardizzato (50:1): 120-240 mg al giorno, in 2-3 somministrazioni
  • Estratto fluido (1:1): 0,5 mL tre volte al giorno

NOTA: Secondo quanto riportato da una ricerca del Dipartimento dell’Agricoltura di Baltimora (USA), alcuni preparati a base di Ginkgo presenti in commercio potrebbero essere adulterati con rutina e quercetina, glicosidi più economici rispetto a quelli presenti nel Ginkgo, che renderebbero il preparato finale meno efficace dell’atteso. Purtroppo i test di controllo qualità comunemente utilizzati non sono in grado di distinguere la presenza di questi adulteranti [15].

Ciò potrebbe rendere conto dei risultati contrastanti ottenuti in alcuni studi che utilizzano differenti preparati di Ginkgo per il trattamento della medesima patologia.

Normalmente gli integratori a base di Ginkgo risultano ben tollerati nei dosaggi prescritti. Eventuali effetti collaterali possono riguardare

  • problemi gastrointestinali
  • cefalea e capogiri
  • debolezza muscolare

In mancanza di dati certi sulla sicurezza d’uso in gravidanza, in via precauzionale se ne sconsiglia l’assunzione – salvo diverso parere del medico curante.

Gli studi su eventuali interazioni del Ginkgo con farmaci risultano carenti (e per la maggior parte effettuati in vitro, senza riscontro reale sull’uomo). Ad oggi sono state ipotizzate possibili interazioni con farmaci

  • anticoagulanti
  • antidepressivi
  • antiaggreganti piastrinici
  • antidiabetici
  • ipolipidemizzanti

Il consiglio generale e sempre valido è quello di rivolgersi al proprio medico o al farmacista di fiducia prima di assumere integratori di qualsiasi tipo in caso di terapia farmacologica in corso.

A cura della dott.ssa Sonja Bellomi, PhD in Scienza delle Sostanze Bioattive

Fonti e bibliografia

  1. Herbs and Natural Supplements- An evidence-based guide,4th ed.
    L.Braun, M.Cohen. Elsevier Editions
  2. Fitoterapia, 79 (6), 401-18, Sep 2008
    Biology and Chemistry of Ginkgo Biloba
    Bikram Singh, Pushpinder Kaur, Gopichand, R D Singh, P S Ahuja
  3. Therapeutic Research Center – Natural Medicines
  4. J Psychiatr Res. 2007 Sep;41(6):472-80.
    Ginkgo Biloba Special Extract EGb 761 in Generalized Anxiety Disorder and Adjustment Disorder With Anxious Mood: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled Trial
    H Woelk, K H Arnoldt, M Kieser, R Hoerr
  5. Hum Psychopharmacol, 27, 527–33.
    Is Ginkgo biloba a cognitive enhancer in healthy individuals? A meta-analysis.
    Laws, K. R., et al. 2012.
  6. Int Psychogeriatr, 30 (3), 285-293, Mar 2018
    Treatment Effects of Ginkgo Biloba Extract EGb 761® on the Spectrum of Behavioral and Psychological Symptoms of Dementia: Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials
    Egemen Savaskan, Heiko Mueller, Robert Hoerr, Armin von Gunten, Serge Gauthier
  7. European Medicines Agency (EMA)
  8. Wien Med Wochenschr, 160, 539–46.
    Ginkgo biloba in Alzheimer’s disease: a systematic review.
    Janssen, I. M., et al. 2010.
  9. Curr Top Med Chem, 16 (5), 520-8, 2016
    Ginkgo Biloba for Mild Cognitive Impairment and Alzheimer’s Disease: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials
    Guoyan Yang, Yuyi Wang, Jin Sun, Kang Zhang, Jianping Liu
  10. J Altern Complement Med, 15 (8), 845-51, Aug 2009
    A Randomized, Placebo-Controlled Trial of Ginkgo Biloba L. In Treatment of Premenstrual Syndrome
    Giti Ozgoli, Elham Alsadat Selselei, Faraz Mojab, Hamid Alavi Majd
  11. HNO, 55, (4) 258–263, 2007
    Special ginkgo extract in cases of vertigo: a systematic review of randomised, double-blind, placebo controlled clinical examinations.
    Hamann, K.F.
  12. Int J Otolaryngol. 2014;2014:682439.
    Treatment of Vertigo: A Randomized, Double-Blind Trial Comparing Efficacy and Safety of Ginkgo Biloba Extract EGb 761 and Betahistine
    Larysa Sokolova, Robert Hoerr, Tamara Mishchenko
  13. Neuropsychiatr Dis Treat, 7, 441–7.
    Ginkgo biloba extract in the treatment of tinnitus: a systematic review.
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  14. Cochrane Database Syst Rev, (3), CD003852,2013 Mar 28
    Ginkgo Biloba for Tinnitus
    Malcolm P Hilton, Eleanor F Zimmermann, William T Hunt
  15. J AOAC Int. Nov-Dec 2012;95(6):1579-87.
    Detection of Adulterated Ginkgo Biloba Supplements Using Chromatographic and Spectral Fingerprints
    James M Harnly, Devanand Luthria, Pei Chen
  16. Urol Clin North Am. 2002 Feb;29(1):11-22, vii.
    Dietary Supplements and Other Alternative Medicines for Erectile Dysfunction. What Do I Tell My Patients?
    Mark A Moyad
  17. Hum Psychopharmacol. 2004 Dec;19(8):545-8.
    Triple-blind, Placebo-Controlled Trial of Ginkgo Biloba in Sexual Dysfunction Due to Antidepressant Drugs
    David Wheatley

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