Colina: a cosa serve? Dove si trova?

7 Luglio, 2020

Denominata anche Vitamina J, la Colina ha una struttura chimica molto simile alle vitamine del gruppo B e, come le altre vitamine, è un componente essenziale per il mantenimento della salute nell’uomo.

A cosa serve

Numerose e fondamentali sono le azioni della Colina a livello fisiologico:

  • rappresenta un componente strutturale fondamentale della cellula: ne costituisce infatti la membrana esterna, sotto forma di fosfatidilcolina e sfingomielina (la guaina di rivestimento delle cellule nervose)
  • è precursore della Betaina e, in quanto tale, viene utilizzata dai reni per mantenere il corretto bilancio idrico e dal fegato per l’inattivazione dell’omocisteina (considerata un fattore di rischio cardiovascolare)
  • interviene nella sintesi del neurotrasmettitore Acetilcolina, coinvolto nella memoria e in altre importanti funzioni cerebrali.

Dove si trova

L’uomo è in grado di ricavare la Colina necessaria per le funzioni biologiche sia dagli alimenti che attraverso la sintesi da parte del fegato.

A livello alimentare la Colina si trova in

  • Uova (tuorlo)
  • Carne (in particolare fegato)
  • Pesce
  • Frutta secca
  • Legumi (fagioli, piselli)
  • Spinaci
  • Semi di soia
  • Germe di grano
  • Lievito di birra

La lecitina dell’uovo rappresenta la principale fonte alimentare di colina.

Carenza di Colina

La carenza di Colina negli adulti è spesso causa di sviluppo del cosiddetto fegato grasso (steatosi epatica). Il fegato è il principale organo deputato al metabolismo dei grassi e la disponibilità di Colina è uno dei requisiti essenziali per il suo corretto funzionamento: grazie ad essa il fegato può sintetizzare fosfatidilcolina, a sua volta necessaria per la sintesi delle VLDL (lipoproteine ad alta densità) e il conseguente trasporto dei trigliceridi all’esterno del fegato. Quando i grassi presenti nel fegato non vengono correttamente smaltiti e superano il 5% del contenuto lipidico dell’organo, si parla di fegato grasso. Il fegato grasso è una condizione di infiammazione costante, che se protratta nel tempo può causare cirrosi e insufficienza epatica.

La carenza di Colina è stata inoltre associata a

  • danno muscolare, con aumento dei livelli plasmatici di creatina fosfochinasi
  • aumento dell’apoptosi (morte cellulare programmata) dei linfociti
  • aumento dei livelli di omocisteina (importante fattore di rischio cardiovascolare)

Sperimentalmente è stato osservato che la carenza di colina nei roditori durante la gestazione causa difetti nello sviluppo del sistema nervoso della prole, con conseguenti alterazioni sia fisiche che comportamentali. Si presume che lo stesso effetto possa verificarsi nell’essere umano, come suggerito dall’osservazione che nell’utero il feto sia fisiologicamente esposto a concentrazioni di Colina molto superiori (fino a 6-7 volte) rispetto a quelle di un individuo adulto: ciò confermerebbe l’elevato fabbisogno di tale sostanza in questa fase della vita.

La Colina negli integratori

La Colina è utilizzata come integratore per numerose funzioni, tra le quali citiamo

  • sostegno al metabolismo lipidico e controllo dei livelli di colesterolo
  • sostegno al buon funzionamento del sistema nervoso centrale (viene consigliata in caso di depressione, disturbi di memoria, demenza senile, convulsioni, schizofrenia)
  • coadiuvante nel trattamento dell’asma e delle infiammazioni del tratto polmonare
  • coadiuvante nella riduzione del senso di fatica negli sport di resistenza
  • sostegno in gravidanza per ridurre il rischio di difetti del tubo neurale nel feto

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), tuttavia, ha confermato ad oggi la validità della somministrazione di Colina solo per tre indicazioni:

  • antagonista, insieme alla Betaina, degli effetti dannosi dell’omocisteina
  • sostegno al normale metabolismo dei grassi
  • sostegno per la buona salute del fegato (e terapia in caso di steatosi epatica da carenza di Colina)

Dose ed effetti collaterali

La colina è considerata una molecola sicura, se assunta nei limiti prescritti – anche in gravidanza.

Un eccesso di assunzione può causare

  • eccessiva stimolazione colinergica a livello centrale (con vomito e sudorazione)
  • problemi gastrointestinali

L’Efsa ha stabilito come introito adeguato un’assunzione quotidiana di Colina pari a

  • 400 mg nell’adulto
  • 160 mg nei bambini fino all’anno di età
  • 140 mg nei bambini da 1 a 3 anni – e successivamente dosi crescenti fino ai 400 mg giornalieri a 15-17 anni
  • 480 mg nelle donne in gravidanza
  • 520 mg per le donne in allattamento

Non si conoscono interazioni della colina con farmaci.

A cura della dott.ssa Sonja Bellomi, PhD in Scienza delle Sostanze Bioattive

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