L’intera comunità scientifica concorda sul fatto che una modifica dello stile di vita (in particolare, adottare un regime alimentare sano, ridurre l’apporto calorico e praticare attività fisica) sia l’elemento chiave per una riduzione duratura del peso corporeo.
Gli stili di vita che sostengono la perdita di peso possono anche migliorare il tono dell’umore e i livelli di energia, nonché abbassare il rischio di cardiopatia, diabete e alcuni cancri.
Poiché però dieta e nuove abitudini possono risultare ostiche, ci si potrebbe chiedere se l’assunzione di integratori alimentari pubblicizzati come prodotti dimagranti sia di aiuto.
Questi prodotti comprendono una grande varietà di composti; sono disponibili in varie formulazioni, tra cui capsule, tavolette, liquidi, polveri e barrette. I produttori li commercializzano enfatizzandone diverse virtù, come la capacità di ridurre l’assorbimento di macronutrienti (tipicamente grassi e/o carboidrati), l’appetito, il grasso corporeo e il peso, aumentando al contempo il metabolismo e la termogenesi.
Gli ingredienti comunemente usati comprendono elementi fitoterapici (erbe e altre componenti del mondo vegetale), fibre alimentari, caffeina e minerali. Possono contenere dozzine di ingredienti, negli Stati Uniti alcuni ne contano anche più di 90.
La verità è che ci sono davvero poche prove scientifiche che gli integratori dimagranti funzionino: molti sono costosi, alcuni possono interagire o interferire con i farmaci e quelli non autorizzati potrebbero essere addirittura pericolosi.
Chi decide di farne uso dovrebbe discuterne benefici e rischi potenziali con il proprio medico curante. Ciò è particolarmente importante per chi vive situazioni patologiche croniche, come l’ipertensione arteriosa, il diabete o patologie epatiche o cardiache. Di fatto però, uno studio ad ampio raggio condotto negli Stati Uniti su un campione nazionale, ha evidenziato che meno di un terzo dei consumatori di prodotti dimagranti consulta un professionista sanitario.
Quali integratori funzionano?
Questi integratori dietetici contengono una molteplicità di ingredienti. Inevitabilmente esiste una notevole variabilità di dati al riguardo.
- In alcuni casi gli elementi a supporto dei loro benefici si limitano a informazioni derivate da prove su cavie o in laboratorio, piuttosto che da studi clinici sull’uomo.
- In altri, gli studi a sostegno di un determinato ingrediente includono campioni di piccole dimensioni, coprono durate brevi e/o sono di bassa qualità, riducendo l’attendibilità dei riscontri.
- In quasi tutti i casi, sarebbero necessarie ricerche aggiuntive per capire pienamente sicurezza e/o efficacia di uno specifico componente.
A complicare l’interpretazione di molti studi è il fatto che la maggior parte degli integratori contiene più ingredienti, rendendo difficile l’attribuzione degli effetti a ciascun elemento e prevederne l’azione combinata. Così, si potrebbe avere l’evidenza relativa a un singolo componente di un prodotto finito, ma nessun dato relativamente a tale elemento in combinazione con altri ingredienti. Dosaggi e quantità dei componenti attivi, inoltre, variano enormemente tra i diversi integratori, e la loro composizione non è sempre completamente riportata negli studi pubblicati. Alcuni studi potrebbero anche usare tecniche di valutazione diverse e talvolta inadeguate per misurare l’efficacia di un certo trattamento. L’insieme di questi fattori rende difficile il confronto dei risultati tra studi.
In ultima analisi, non disponiamo di un’evidenza conclusiva e convincente a sostegno dell’impiego degli integratori dimagranti per ridurre il peso corporeo e stimolare il dimagrimento, a fronte di costi anche sostanziali.
I principi attivi più usati
Nel seguente elenco sono riportati alcuni comuni ingredienti, gli effetti ipotizzati, la tipologia di studi prevalente, i risultati ottenuti e il profilo di sicurezza; in grassetto i risultati degni di nota.
- Beta-glucani: Aumentano il senso di sazietà e il tempo di transito gastrointestinale; rallentano l’assorbimento del glucosio. Vari studi clinici con perdita di peso come risultato secondario.
- Risultati degli studi: Nessun effetto sul peso corporeo
- Nessun problema di sicurezza riportato per dosi fino a 10 g/dì per 12 settimane
- Effetti collaterali segnalati: Flatulenza
- Arancia amara (Citrus aurantium L.): Aumenta il dispendio energetico e la lipolisi; agisce come blando soppressore dell’appetito. La sinefrina è il possibile componente attivo. Studi clinici piccoli di scarsa qualità metodologica.
- Risultati degli studi: Possibile accelerazione del metabolismo e del dispendio energetico; effetti non conclusivi sulla perdita di peso
- Segnalati possibili problemi di sicurezza, specie se in combinazione con altri stimolanti
- Effetti collaterali segnalati: Dolore toracico, ansia, mal di testa, disturbi muscoloscheletrici, aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca
- Caffeina (aggiunta come tale o da guaranà, noce di cola, maté o altre erbe): Stimola il sistema nervoso centrale, aumenta la termogenesi e l’ossidazione dei grassi. Studi clinici brevi su prodotti combinati.
- Risultati degli studi: Possibili modesti effetti sul peso corporeo o peso corporeo ridotto nel tempo
- Problemi di sicurezza in genere non riferiti a dosi inferiori a 400-500 mg/dì negli adulti, grossi rischi a dosi superiori
- Effetti collaterali segnalati: Irritabilità, agitazione, vomito e tachicardia
- Calcio: Aumenta la lipolisi e ha effetti positivi sull’accumulo di grassi, diminuisce l’assorbimento dei grassi. Vari studi clinici di grandi dimensioni
- Risultati degli studi: Secondo gli studi clinici, nessun effetto sul peso corporeo, né prevenzione dell’incremento di peso.
- Nessun problema di sicurezza riportato per le dosi raccomandate (1.000-1.200 mg/dì per gli adulti)
- Effetti collaterali segnalati: Stipsi, calcoli renali e interferenze con l’assorbimento di zinco e ferro a dosi superiori a 2.000-2.500 mg per gli adulti.
- Capsaicina e altri capsainoidi: Aumentano il dispendio energetico e l’ossidazione lipidica, aumentano il senso di sazietà e riducono l’apporto di energia. Vari studi clinici, perlopiù focalizzati sull’apporto energetico e sull’appetito.
- Risultati degli studi: Potrebbero ridurre l’apporto energetico ma non hanno effetti sul peso corporeo
- Qualche problema di sicurezza con dosi fino a 33 mg/dì per 4 settimane o 4 mg/dì per 12 settimane
- Effetti collaterali segnalati: Malessere gastrointestinale, aumento dei livelli di insulina e riduzione dei livelli di HDL
- Carnitina: Aumenta l’ossidazione degli acidi grassi. Vari studi clinici con perdita di peso come risultato secondario.
- Risultati degli studi: Possibile modesta riduzione del peso corporeo
- Nessun problema di sicurezza con dosi fino a 2 g/dì per 1 anno o 4 g/dì per 56 settimane
- Effetti collaterali segnalati: Nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e un odore corporeo “di pesce”; potrebbe aumentare i livelli di TMAO (Trimetilammina-N-ossido)
- Chitosano: Lega il grasso alimentare nel tratto digerente. Studi clinici piccoli, perlopiù di scarsa qualità metodologica.
- Risultati degli studi: Minimo effetto sul peso corporeo
- Minimi problemi di sicurezza riferiti con dosi fino a 0,24-15 g/dì per 6 mesi; potrebbe dare reazioni allergiche
- Effetti collaterali segnalati: Flatulenza, meteorismo, stipsi, indigestione, nausea e bruciore di stomaco
- Cromo: Aumenta la massa muscolare magra; stimola la riduzione del grasso; riduce l’assunzione di cibo, i livelli di fame e la bramosia di cibo. Vari studi clinici di qualità metodologica variabile.
- Risultati degli studi: Minimi effetti sul peso e sul grasso corporeo
- Nessun problema di sicurezza riportato per le dosi raccomandate (20-45 mcg/dì per gli adulti)
- Effetti collaterali segnalati: Mal di testa, feci liquide, stipsi, debolezza, vertigini, nausea, vomito e orticaria
- Coleus forskohlii: Aumenta la lipolisi e riduce l’appetito. La forscolina è il possibile componente attivo. Pochi studi clinici a breve termine.
- Risultati degli studi: Nessun effetto sul peso corporeo
- Nessun problema di sicurezza riportato per dosi fino a 500 mg/dì per 12 settimane
- Effetti collaterali segnalati: Iperattività intestinale, feci molli
- Acido linoleico coniugato: Aumenta la lipolisi, riduce la lipogenesi e stimola l’apoptosi nel tessuto adiposo. Vari studi clinici.
- Risultati degli studi: Minimi effetti sul peso e sul grasso corporeo
- Minimi problemi di sicurezza riferiti con dosi fino a 2,4-6 g/dì per 12 mesi; potrebbe dare reazioni allergiche
- Effetti collaterali segnalati: Disturbi e dolori addominali, stipsi, diarrea, feci molle, dispepsia e (forse) effetti negativi sui lipidi ematici e sull’omeostasi del glucosio
- Fucoxantina: Aumenta il dispendio energetico e l’ossidazione degli acidi grassi, sopprime la differenziazione degli adipociti e l’accumulo di grassi. Studiata solo in combinazione con l’olio di semi di melagrana.
- Risultati degli studi: Ricerca insufficiente per arrivare a conclusioni
- Nessun problema di sicurezza riportato nello studio clinico basato su 2,4 mg/dì per 16 settimane, ma nessuno studio rigoroso
- Effetti collaterali segnalati: Nessuna segnalazione
- Garcinia cambogia (acido idrossicitrico): Inibisce la lipogenesi e sopprime l’assorbimento del cibo. L’acido idrossicitrico è il possibile componente attivo. Vari studi clinici a breve termine e di qualità metodologica variabile.
- Risultati degli studi: Scarsi o nulli effetti sul peso corporeo
- Alcuni problemi di sicurezza riportati
- Effetti collaterali segnalati: Mal di testa, nausea, sintomi respiratori del tratto superiore, sintomi gastrointestinali, sintomi maniacali e danni epatici
- Glucomannano: Aumenta il senso di sazietà e di pienezza, prolunga il tempo di svuotamento gastrico. Diversi studi clinici a breve termine e di qualità metodologica variabile, perlopiù mirati agli effetti sui lipidi e sui livelli di glucosio.
- Risultati degli studi: Scarsi o nulli effetti sul peso corporeo
- Problemi di sicurezza significativi riferiti per la formulazione in compresse, che potrebbe provocare ostruzioni esofagee, ma problemi minimi con dosi fino a 15,1 g/dì in formulazioni diverse per varie settimane
- Effetti collaterali segnalati: Feci molli, flatulenza, diarrea, stipsi e disturbi addominali
- Estratto di grani di caffè verde (Coffea arabica, Coffea canephora, Coffea robusta): Inibisce l’accumulo di grasso, modula il metabolismo del glucosio. Studi clinici piccoli, tutti di scarsa qualità metodologica.
- Risultati degli studi: Possibile modesta riduzione del peso corporeo
- Pochi problemi di sicurezza riferiti per dosi fino a 200 mg/dì per 12 settimane, ma nessuno studio rigoroso; contiene caffeina
- Effetti collaterali segnalati: Mal di testa e infezioni del tratto urinario
- Tè verde (Camellia sinensis) ed estratti di tè verde: Aumenta il dispendio energetico e l’ossidazione del grasso, riduce la lipogenesi e l’assorbimento dei grassi. Vari studi clinici di buona qualità metodologica sulle catechine del tè verde, con e senza caffeina.
- Risultati degli studi: Possibile modesta riduzione del peso corporeo
- Nessun problema di sicurezza riferito per l’assunzione sotto forma di bevanda; contiene caffeina; alcuni problemi di sicurezza riportati per l’estratto di tè verde
- Effetti collaterali segnalati (per l’estratto di tè verde): Stipsi, disturbi addominali, nausea, aumento della pressione arteriosa e danni epatici
- Gomma di guar: Funziona favorendo l’aggregazione di una massa nell’intestino, rallenta lo svuotamento gastrico, aumenta il senso di sazietà. Vari studi clinici di buona qualità metodologica.
- Risultati degli studi: Nessun effetto sul peso corporeo
- Minimi problemi di sicurezza riferiti con le formulazioni attualmente disponibili contenenti fino a 30 g/dì per 6 mesi
- Effetti collaterali segnalati: Dolori addominali, flatulenza, diarrea, nausea e crampi
- Probiotici (fermenti lattici): Alterano il microbiota intestinale, influenzando l’estrazione di nutrienti ed energia dal cibo e il dispendio energetico. Vari studi clinici.
- Risultati degli studi: Effetti incostanti su grasso corporeo, giro vita, fianchi e peso corporeo
- Nessun problema di sicurezza riferito in soggetti sani
- Effetti collaterali segnalati: Disturbi gastrointestinali, come meteorismo
- Piruvato: Aumenta la lipolisi e il dispendio energetico. Pochi studi clinici, tutti di scarsa qualità metodologica.
- Risultati degli studi: Possibili minimi effetti sul peso e sul grasso corporeo
- Pochi problemi di sicurezza riferiti per dosi fino a 30 g/dì per 6 settimane, ma nessuno studio rigoroso
- Effetti collaterali segnalati: Diarrea, meteorismo, gonfiore addominale e (forse) ridotti livelli di HDL
- Chetone del lampone: Altera il metabolismo dei grassi. Studiato solo in combinazione con altri ingredienti.
- Risultati degli studi: Ricerca insufficiente per arrivare a conclusioni
- Nessun problema di sicurezza riferito in uno studio di 8 settimane, ma non ben condotto
- Effetti collaterali segnalati: Nessuna segnalazione
- Vitamina D: Nessuna ipotesi, esiste un’associazione tra bassi livelli di vitamina D e obesità. Vari studi clinici.
- Risultati degli studi: Nessun effetto sul peso corporeo
- Nessun problema di sicurezza riferito alle dosi suggerite (600–800 IU/dì per gli adulti); tossica a livelli di assunzione altissimi; tollerato un limite massimo di 4.000 IU/dì per gli adulti)
- Effetti collaterali segnalati: Anoressia, perdita di peso, poliuria, aritmie cardiache e livelli di calcio aumentati con possibili calcificazioni vascolari e tissutali.
- Fagiolo bianco (Phaseolus vulgaris): Interferisce con la scomposizione e l’assorbimento dei carboidrati agendo come “bloccante dell’amido”. Vari studi clinici di qualità metodologica variabile.
- Risultati degli studi: Possibili modesti effetti sul peso e sul grasso corporeo
- Qualche problema di sicurezza riferito per dosi fino a 3.000 mg/dì per 12 settimane
- Effetti collaterali segnalati: Mal di testa, feci molle, flatulenza e stipsi
Effetti collaterali, controindicazioni ed interazioni
Come tutti gli integratori alimentari, anche quelli dimagranti possono avere effetti collaterali e interazioni potenziali con farmaci su ricetta o da banco. In alcuni casi, il componente attivo di un ingrediente di origine vegetale o altra natura promosso come dimagrante non è noto o caratterizzato. Inoltre, diversi di questi prodotti dimagranti contengono più ingredienti non sufficientemente testati quando combinati con gli altri.
Pittler ed Ernst hanno osservato che per ingredienti senza evidenze convincenti di efficacia, “anche effetti collaterali minori spostano la delicata bilancia rischi-benefici contro il loro impiego”.
Il soggetto deve interpellare il proprio referente medico sull’impiego di integratori dimagranti per capire cosa se ne sa e cosa no.
Alcuni ingredienti degli integratori dimagranti possono interagire con determinati farmaci. Per esempio,
- Il glucomannano e la gomma di guar potrebbero ridurre l’assorbimento di svariati farmaci ad assunzione orale.
- Il glucomannano è stato visto abbassare i livelli di glicemia e potrebbe quindi interagire con i farmaci per il diabete.
- Il chitosano potrebbe potenziare gli effetti anticoagulanti del warfarin.
- Il tè verde potrebbe interferire con farmaci chemioterapici.
- La garcinia cambogia è stata associata alla tossicità da serotonina in un paziente che assumeva integratori insieme a due farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI, una classe di antidepressivi).
- Altri ingredienti, come caffeina e arancia amara, potrebbe agire da adiuvanti di altri stimolanti. L’arancia amara è stata anche osservata inibire l’attività del CYP3A4, portando a livelli ematici aumentati di alcuni farmaci, come ciclosporine e saquinavir .
Questi sono solo alcuni esempi di interazioni tra ingredienti degli integratori dimagranti e farmaci. Chi assume integratori alimentari e farmaci in modo continuativo e regolare dovrà verificare la compatibilità con il proprio medico o con il proprio farmacista.
Conclusioni
Il modo migliore di perdere peso e mantenere un peso adeguato è seguire un approccio consapevole che incorpori
- un piano alimentare sano,
- la riduzione dell’apporto calorico
- e un’attività fisica moderata,
facendosi eventualmente guidare da un professionista in materia.
Per alcuni soggetti con BMI (indice di massa corporea, dall’inglese Body Mass Index) alto e fattori di rischio aggiuntivi, il medico può raccomandare ulteriori trattamenti (farmaci con efficacia documentata, chirurgia bariatrica), da associare alle modifiche dello stile di vita.
Fonti principali
- https://ods.od.nih.gov/factsheets/WeightLoss-Consumer/
- https://ods.od.nih.gov/factsheets/WeightLoss-HealthProfessional/
Traduzioni a cura della Dr.ssa Barbara Greppi, medico chirurgo
Integratori per dimagrire, recensioni
Visualizzazione di 1-12 di 54 risultati